Edifici Armellini, li chiamavano «quartieri di cartone»
Decinedi palazzine venivano a stravolgere l'urbanistica a villini del quartiere, fino a fargli assumere il tipico aspetto di un popoloso quartiere romano. Realizzate dal costruttore romano Renato Armellini (deceduto per uno strano giuoco del destino proprio il 19 agosto del '93), fanno parte del lotto di edifici, assieme ad altre 42 su Via Fasan (13), via Picchio (9), Via Vincon (7), Via Ingrao (7), Lungomare Duca degli Abruzzi (2), Via Forni (3) e Via Baffigo (3), che vennero acquistate e in parte affittate dal comune in quegli anni per collocarvi gli ex-baraccati della Montagnola, di viale Marconi, dell'Eur e Tiburtino. Negli anni '70 vennero definite, per il materiale utilizzato: «La case di cartone». I complessi immobiliari sono stati, poi, inseriti nel Programma di riqualificazione urbana (Pru) di Ostia Ponente (datato 1998). «L'intervento – afferma Andrea Schiavone del Labur - prevedeva il risanamento delle parti comuni di queste palazzine, per un totale di 28,52 milioni euro, di cui 7,13 come contributo pubblico, pari al 25% del costo documentato. Erano gli anni 2002-2003. In media, circa 650 mila euro a palazzina . I lavori di recupero delle palazzine, inclusa quella di via Marino Fasan 15, si sono conclusi nel 2003» Enz. Bia.