Roma capitale dei "bidoni"
Quasi 320 milioni di euro promessi e mai pagati. È questo il dato che fa di Roma la capitale italiana dei «bidoni», cioè degli assegni e delle cambiali mai pagati. A dirlo è un'analisi condotta da Unioncamere relativa all'andamento dei protesti elevati nelle varie province italiane nel corso del primo semestre del 2009 in base ai dati raccolti dalle Camere di Commercio ed elaborati da Infocamere. In valore assoluto, i dati indicano che tra gennaio e giugno le regioni dove si sono concentrate maggiormente le mancate promesse di pagamento sono state Lombardia, Lazio e Campania rispettivamente con 422, 399 e 344 milioni. In queste tre regioni si concentra il 52% di tutto l'insoluto nazionale del semestre. A livello di città, dunque, è Roma a posizionarsi al primo posto nella speciale classifica dei protesti. Nei primi 6 mesi dell'anno sono stati 91,200 per un valore di quasi 320 milioni di euro e un incremento, rispetto al precedente semestre del 18,3% per quanto riguarda l'importo dei protesti, del 3,3% per il numero di questi e del 14,6% relativo al valore medio (in denaro) dei protesti stessi. Subito dopo la capitale, la città con più «bidoni» è Milano seguita da Napoli. Relativamente alle altre province del Lazio Latina occupa la nona posizione con 39.850 euro promessi e mai restituiti e un incremento del 46% rispetto allo scorso semestre. Segue Frosinone (20° posto) con 25 milioni e 759 mila euro di protesti, Viterbo con 8 milioni e mezzo di euro di protesti mentre Rieti risulta il capoluogo più «virtuoso» del Lazio con 5 milioni e 400 mila euro di protesti anche se, rispetto al precedente semestre, i «bidoni» sono aumentati del 56% la più alta percentuale a livello regionale.