Il palazzo adotta la gattina abbandonata

Lasua padrona aveva lasciato l'affitto da pagare e la gattina prigioniera nell'abitazione. Per tutto questo tempo è stata nutrita dai vicini di casa, impietositi dai suoi miagolii disperati. E per «liberarla» è dovuto intervenire un magistrato. È accaduto nella zona del quarto Municipio. L.E., una romana di 31 anni ch da tempo non pagava più l'affitto al proprietario, è scomparsa nel nulla. Dentro casa, però, è rimasta la sua micia, che non aveva da mangiare e nessuno che l'accudisse. Per oltre cinque mesi la gatta è sopravvissuta grazie ad alcuni condomini che, toccati dai lamenti dell'animale, sono riusciti a rifornirla di cibo e acqua lasciandoli sul balcone dell'appartamento attraverso una finestra condominiale, dove la gatta riusciva ad accedere grazie alla serranda della cucina leggermente sollevata. Dopo essersi rivolto inutilmente a vari enti, l'amministratore del condominio ha avvisato l'Ente protezione animali. Le guardie zoofile hanno accertato la situazione di abbandono del gatto e richiesto all'autorità giudiziaria il permesso di entrare nell'abitazione abbandonata. Essendoci una causa per sfratto in corso, infatti, il locale non era accessibile al proprietario. Così Maria Bice Barborini, sostituto procuratore presso il Tribunale di Roma, ha firmato un mandato di perquisizione e disposto il sequestro penale della micia. Il mandato è stato eseguito dagli agenti dell'Enpa coadiuvati da quelli della polizia municipale del IV gruppo. L'appartamento era in condizioni igieniche impressionanti, con deiezioni del povero gatto ovunque. La micia è stata catturata senza grosse difficoltà dalle guardie zoofile e affidata in custodia a persona fidata. L'ex inquilina è stata denunciata dall'Enpa per abbandono di animali, reato che prevede l'arresto fino a un anno e un ammenda di 10000 euro.