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Oggi negozi aperti in centro e sul Lido Il 40% non va in ferie

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Chiè rimasto in questi giorni in città rischia di dover consultare il calendario per essere sicuro che il periodo è Ferragosto, perché anche oggi tra il 30 e il 40% dei negozi che ha facoltà di deroga alla chiusura festiva, resterà aperto. Una vera sorpresa per chi negli ultimi anni è rimasto a casa nel mese in cui notoriamente la città si svuota e ha dovuto faticare alla ricerca della serranda di un negozio ancora alzata. Ancora più incredulo resterà alla notizia che le prossime due settimane di agosto la percentuale delle attività commerciali aperte è destinata a salire: quasi un negozio su due, infatti, terrà le serrande alzate, vale a dire circa il 20% in più di esercizi commerciali rispetto alla scorsa estate. Sono le previsioni della Confesercenti provinciale, mente la Confcommercio conferma: «La crisi ha spinto molti commercianti a rinunciare alle ferie o ad accorciarle». Risultato: una città più aperta nel mese dell'anno in cui è notoriamente più difficile fare acquisti e disagi limitati per chi nei giorni attorno a Ferragosto è rimasto a casa e non può rinunciare ai generi alimentari di prima necessità. Perfino oggi nelle aeree territoriali dove sarà possibile restare aperti, centro storico, XIII Municipio (Ostia ed entroterra) e nelle vicinanze delle basiliche di San Pietro, San Paolo e San Giovanni, almeno il 30% dei negozi approfitterà dell'occasione, secondo la Confesercenti. Dopo il 16 non in tutti i quartieri, tuttavia, sarà possibile godere della tranquillità di vetrine illuminate. «Le aeree con più esercizi commerciali aperti – spiega Valter Giammaria, presidente della Confesercenti provinciale – saranno quelle a maggiore vocazione turistica. Minore, invece, la percentuale di saracinesche alzate nelle zone più periferiche della città». Rispetto allo scorso anno, comunque, è cresciuto il numero di commercianti che ha rinunciato o accorciato le ferie. «La crisi ha indubbiamente influito su questa scelta – fa sapere Roberto Polidori, presidente della Federabbigliamento – Confcommercio – il bisogno di vendere fino all'ultimo giorno utile dei saldi ha spinto molti colleghi a rinunciare alle ferie». O ad accorciarle, appunto, visto che da una media di 15-20 giorni di due anni fa si è passati ad una settimana, dieci giorni.

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