"Prigionieri delle bancarelle"
L'invasione di bancarelle e attrezzature connesse, crea disagio ai cittadini. In varie zone della città, gli ambulanti a rotazione, dotati di regolare permesso, ampliano oltre misura l'occupazione di suolo pubblico consentita, con appendiabiti in ferro o manichini. Accade in zone centrali e più periferiche, come viale Trastevere, Fontana di Trevi, via Appia Nuova e viale Regina Elena. Comitati e associazioni insorgono. «A Fontana di Trevi è in primo piano il decoro di una importante piazza storica di Roma - sottolinea Giorgio Forti, presidente del Comitato Difesa del Cittadino-. Nelle strade adiacenti, le bancarelle sono dotate di regolare licenza, ma con le loro appenderie di merce di scarsa qualità, svalutano la zona. In via delle Muratte, si fatica a camminare sul marciapiede occupato quasi per intero dai banchi di libri. Perciò chiediamo la regolamentazione delle Osp (Occupazioni Suolo Pubblico). È bene che il nuovo piano del commercio, al vaglio del Campidoglio, vi ponga un rimedio». Nei pressi dell'Università La Sapienza, stessa situazione. «In viale Regina Elena, nei pressi del Policlinico Umberto I, si intralcia, addirittura, l'entrata al nosocomio - afferma una socia dell'associazione Insieme per Difenderci -. Guardaroba in alluminio ostacolano la circolazione a medici e parenti di pazienti. Inoltre, vi è pure il passaggio degli ambulanti irregolari. Così in viale Trastevere. Gli ambulanti ampliano a piacimento lo spazio a disposizione, facendo spazientire alcuni negozianti della zona». Anche in via Appia Nuova, in prossimità dell'incrocio con via Baronio, i passanti restano intrappolati fra gli appendiabiti e le ringhiere poste a protezione di un parcheggio. Infine, all'Alberone, una bancarella, accanto ad un'edicola, dispone a ridosso dell'esiguo marciapiede, guardaroba in ferro e manichini, costringendo i passanti a transitare in mezzo alla strada. A rischio della loro incolumità.