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Scandalo amianto, il vicesindaco «Noi, in guerra con la discarica»

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SabatinoMele POMEZIA Il Comune di Pomezia ha sempre contrastato la realizzazione della discarica, ma soprattutto si è schierata contro lo smaltimento di amianto. A parlare è il vicesindaco di Pomezia, Alba Rosa, che ha illustrato il pensiero dell'amministrazione comunale alla luce dell'ennesimo sequestro del sito di stoccaggio di Valle Caia. Vicesindaco, quali iniziative avete preso saputa la notizia del nuovo sequestro della discarica? «Sul posto si sono recati, oltre all'assessore all'Ambiente Stefano Arciero, anche alcuni dirigenti comunali del settore Lavori pubblici e alcuni tecnici dell'Asl Rm-H, insieme alla Protezione civile. Noi non avevamo ricevuto nessuna notifica e per questo la notizia l'abbiamo appresa da Televideo. Immediatamente ci siamo attivati per verificare quali fossero le iniziative che potevamo mettere in atto, alla luce della grave emergenza ambientale di quella parte del territorio». E quali sono i vostri programmi? «In primo luogo visto che il sito di stoccaggio dell'amianto è stato sequestrato, dobbiamo aspettare le indicazioni che ci arriveranno da parte della magistratura. Già nella giornata di lunedì (oggi per chi legge, ndr), potremmo ricevere l'eventuale notifica da parte del magistrato inquirente sulle opere della bonifica che potrebbe essere effettuata nell'area di stoccaggio dell'amianto». Ma l'amministrazione comunale di Pomezia che cosa ha fatto in questi anni per evitare che accadesse tutto ciò? «Il sindaco Enrico De Fusco e tutta l'amministrazione comunale sono stati sempre in sintonia nel contrastare l'ampliamento del sito di Valle Caia. È sufficiente verificare i vari ricorsi presentati da questo esecutivo contro le autorizzazioni che arrivavano dalla Regione Lazio, per autorizzare lo smaltimento dell'amianto. Dalle recenti indagini è emerso che il livello si è elevato: esperti dell'Enea e della Regione Lazio sono stati individuati dalla magistratura e dai carabinieri. Una circostanza evidentemente preoccupante».

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