"Crisi strutturale del sistema rifiuti"

"Nel Lazio stanno maturando le condizioni di una crisi strutturale del sistema rifiuti". Il senatore Candido De Angelis, vice presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti, fa il punto della situazione dopo quattro mesi di audizioni: "Non voglio parlare di emergenza, ma credo che i nodi stiano per venire al pettine e di indizi ce ne sono tanti: dall'individuazione del nuovo sito per la discarica che sostituirà Malagrotta, all'impianto di Albano in fase autorizzativa, alla differenziata che se non raggiunge il 50% rischia di far fallire il piano rifiuti di Marrazzo". Al centro dell'emergenza il Consorzio Gaia e una «regia politica» della vicenda che le audizioni lasciano intravedere: «I reati ipotizzati (smaltimento illecito dei rifiuti, falso in bilancio e tangenti, ndr) dalla magistratura sono gravissimi – dice De Angelis, riferendosi all'attività delle Procure di Bolzano, Roma e Velletri che si stanno occupando di Gaia - Non commento le inchieste che però evidenziano una fragilità del sistema per nulla immune da irregolarità e illeciti. È sacrosanto che chi si è reso partecipe o abbia lasciato accadere questi fatti, sia chiamato a risponderne. A qualunque livello». Ma che idea si è fatto durante i lavori in commissione della vicenda Colleferro? «Credo che vi sia, per Colleferro, qualcosa che non torna sui tempi e i modi delle autorizzazioni e dei controlli. Non sono aspetti marginali perché la trasparenza nelle autorizzazioni e l'efficienza dei controlli mettono al riparo la comunità che accoglie gli impianti non solo dai rischi per la salute e per l'ambiente, ma anche dai dubbi sulle attività che vi si svolgono. A me pare che le comunità locali non siano rassicurate e ciò determina un'evidente distorsione nel rapporto di fiducia che tra amministrazione e i cittadini». Colleferro paradigma della crisi? «Credo che nel Lazio vi sia una sorta di cortocircuito - conclude De Angelis - Durante l'audizione di luglio il commissario dell'Arpa, Corrado Carrubba, ci ha detto candidamente che il rilascio delle autorizzazioni prescinde dalle irregolarità segnalate anche alla magistratura dall'Arpa. Carrubba ci ha parlato di un susseguirsi di segnalazioni su Colleferro che fino a pochi mesi fa era autorizzato all'esercizio in via semplificata. È vero che i controlli spettano al gestore e all'Arpa resta di verificare l'affidabilità di questi controlli, ma è pur vero, ed è quanto ci ha detto Carrubba stesso, che l'autorità che rilascia le autorizzazioni può fissare modalità e tempi più rigorosi rispetto ai controlli previsti a cui si possono aggiungere quelli straordinari a richiesta dello stesso gestore. Se a questo si aggiunge il forte imbarazzo per l'Arpa che da una parte rilascia l'autorizzazione integrata ambientale e dall'altra è chiamata a controllare la legittimità dell'atto a cui ha partecipato...» il quadro della crisi è completo.