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Movida tra denunce e divieti

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Ordinanza antialcol, esercenti: gli affari caleranno. Ricorso al Tar in vista

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.La nuova ordinanza antialcol è appena entrata in vigore e l'irrigidirsi dei controlli da parte delle forze dell'ordine sortiscono già i loro primi effetti. A Campo de' Fiori, cuore della vita notturna romana, la polizia nell'ultima settimana ha denunciato 50 persone per disturbo della quiete pubblica. Ben 250 gli identificati. Ma se i residenti hanno accolto con favore i nuovi divieti in vigore nelle zone della movida (proibito vendere bevande da asporto dopo le 21 e consumarle fuori dai locali), i commercianti fanno fronte comune: «No al proibizionismo, così la crisi si aggraverà ancora di più». Il presidente della Confesercenti Roma e Lazio, Valter Giammaria, avverte che se non ci sarà un cambio di rotta e la concertazione non sarà ravviata, «ci costringeranno a ricorrere al Tar, cosa che vorremmo evitare». Un'eventualità presa fortemente in considerazione anche dalla Confcommercio: il presidente Fipe Nazzareno Sacchi ha chiesto che i proprietari dei locali non siano «penalizzati come unici responsabili del degrado». Giammaria è ancora più critico: «Con i divieti non si risolvono i problemi della vita notturna. Servono controlli e contrasto all'abusivismo. Proibendo la vendita da asporto avremo un calo dei ricavi del 15-20 per cento». «E saranno penalizzanti anche i cittadini - aggiunge - In questo modo se voglio andare a trovare un amico in centro non posso neanche comprare una bottiglia in un locale vicino a dove abita». E mentre gli esercenti protestano, i controlli degli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio, insieme a polizia municipale e Asl, si sono concentrati sui locali del centro: 15 i titolari di pub denunciati senza regolare autorizzazione e una vineria per cui verrà chiesta la chiusura per motivi di ordine pubblico.

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