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Il padre di una vittima «Ho ridipinto da solo la striscia sulla strada»

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Ècome una guerra. Può accadere di tutto». Un dolore acuto quello di Vittorio Murgia, papà di Manuele il diciassettenne che lo scorso 2 luglio è morto in un incidente su via dell'Acqua Traversa, accanto alla Cassia. È una via pericolosa con tratti a senso unico (lì si chiama via Taormina) e altri a doppio senso. La morte del ragazzo? Uno scontro frontale contro un'utilitaria. Incidente che, forse, non ci sarebbe stato se una striscia sull'asfalto avesse indicato un doppio senso di marcia. «Mi chiedo continuamente cosa fare. Dal 1995 ci sono petizioni firmate – continua papà Vittorio – I residenti si sono resi tutti disponibili come testimoni Giorni fa ho comprato per 48,90 euro della vernice bianca e ho tracciato la striscia centrale sulla strada. Ho portato lo scontrino al Municipio». Il 28 luglio Manuele avrebbe compiuto 18 anni: prima la Santa Messa alla Chiesa di San Giuliano, poi la veglia lì dove a perso la vita. Edda Di Michele, mamma di Manuele, è rimasta seduta tutta la notte su via dell'Acqua Traversa a osservare quell'asfalto assassino. Intanto prende corpo l'idea di un'associazione che, dice Vittorio, dovrà comprendere i motivi che non permettono alle strade di zona di essere messe in sicurezza e di far luce sull'incidente che ha ucciso il figlio. «Vorrei giustizia e chiarezza per mio figlio», scrive su Facebook mamma Edda. Vite spezzate, troppe, anche di recente lungo la Cassia: all'altezza del civico 434, al 1263, al bivio con via Due Ponti e al 1823 dove il 17 luglio, a una fermata dell'autobus, hanno perso la vita due filippine travolte da un'auto. Giu. Gri.

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