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E adesso a Pomezia è rivolta

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SabatinoMele POMEZIA Questa volta i cittadini dei quartieri di Santa Procula e di Valle Caia, che vivono a ridosso del sito di stoccaggio dell'amianto, non ci stanno e vogliono che la discarica venga prima bonificata e poi definitivamente chiusa. L'Amministrazione comunale di Pomezia deve attuare le sentenze che prevedono la recinzione di una parte del sito. «Agli inizi degli anni '90 - ha detto Pietro Pili residente nel quartiere di Santa Procula - abbiamo preso anche le botte dalle forze dell'ordine quando protestavamo contro l'apertura della discarica. Insieme all'attuale sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al consigliere regionale del Pdl, Luigi Celori, all'ex vicesindaco di Pomezia, Antonio Di Carlo (all'epoca esponente del Pci) eravamo tutti d'accordo a manifestare contro l'inizio dell'attività della discarica di Valle Caia. Il Comune - continua - in varie occasioni, si è opposto all'apertura della discarica, ma puntualmente le cose sono andate diversamente perché le autorizzazioni arrivavano lo stesso. Oggi siamo nuovamente in fase di emergenza perché le preoccupazioni che avevamo allora, sono accresciute dal fatto che in questo sito venga smaltito amianto. Come abbiamo detto in passato siamo contrari a questo tipo di interventi perché una delle aree agricole più importanti del territorio comunale è stata notevolmente compromessa». «Oggi è stato toccato veramente il fondo - ha detto Francesco, anche lui residente a Santa Procula, ma che ha chiesto l'anonimato - Sono anni che viviamo nel più assoluto abbandono, una delle aree più belle del territorio, dove tra l'altro sono presenti numerose industrie, ma è veramente difficile accettare quella discarica. Oggi, come non mai in passato, ci sentiamo veramente presi in giro dalle istituzioni. Tutti ci avevano dato garanzie sulla correttezza per lo smaltimento dell'amianto ed invece a che cosa assistiamo all'ennesimo sequestro del sito, come già avvenuto qualche anno fa. Siamo stufi di questa condizione». «La discarica di Valle Caia è una vera bomba - ha detto Massimo Iacobelli, residente a Santa Procula - La Regione Lazio da anni ha stanziato dei finanziamenti per la bonifica del sito, ma fino ad oggi di questo progetto non si è fatto nulla. Il disagio dei cittadini nel corso degli anni è cresciuto notevolmente, ma d'altro canto anche le autorizzazioni che sono state date alla società per lo smaltimento prima degli inerti e poi dell'amianto, hanno portato all'emergenza ambientale che viviamo sulla nostra pelle. Il Comune di Pomezia deve intervenire drasticamente per salvaguardare questa parte del territorio».

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