"Il gip ha sbagliato", pirata libero
Le uniche certezze sono che in una mattina di luglio un ragazzo di 23 anni ha perso la vita nell'incidente sull'Ostiense, e il «pirata della strada» è libero. Anche se per 24 ore è rimasto rinchiuso in una cella di sicurezza. Ma poi è stato scarcerato per un'«interpretazione sbagliata» della legge. Il giudice avrebbe arrestato un ragazzo anche se il codice di procedura penale non glielo permetteva. Lo ha stabilito il Riesame, che in due pagine ha spiegato perché ha scarcerato il giovane sudamericano considerato invece dal gip il "killer" che sulla Fiat 600 l'8 luglio ha travolto e ucciso Alessandro Frisoni. I giudici, presieduti da Carmelo Asaro, al termine della camera di consiglio del 27 luglio scorso, avevano infatti deciso di rimettere in libertà Angel De Jesus De Los Santos, di 24 anni, che il gip aveva mandato dietro le sbarre perché considerato il conducente dell'auto che sulla via Ostiense, all'altezza di Vitinia, aveva ammazzato il giovane diretto all'università per sostenere un esame. Una decisione totalmente contraria alle richieste del pm, che in sede di convalida del fermo, aveva indicato come responsabile dell'incidente stradale un altro straniero, un venezuelano e non Angel. Contro la scelta del gip il sudamericano chiuso in una cella d'isolamento si era rivolto, attraverso il suo difensore, l'avvocato Pietro Nicotera, al Riesame, chiedendo l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare. E così è avvenuto, con tanto di critica da parte della Corte al comportamento del giudice per le indagini preliminari. «Prima ancora di scendere nel quadro indiziario - scrivono i giudici della Libertà - e delle ragioni che possono aver indotto il gip a ritenere che la condotta di omicidio debba essere ascritta a Angel De Santos, invece che» al venezuelano «occorre rilevare che esula dal potere del giudice applicare all'indagato una misura cautelare per un fatto diverso da quello contestato dal pm». Questo poiché il sudamericano ingiustamente arrestato e poi scarcerato era stato accusato dal magistrato di favoreggiamento in omicidio colposo e non di omicidio. E invece il gip lo ha arrestato modificando l'accusa e mandandolo dietro le sbarre per un reato che non gli era stato constestato. Alla fine, però, la certezza è soltanto una: i genitori di Alessandro ancora non hanno ottenuto giustizia. «L'abbaglio del gip è evidente - ha commentato l'avvocato Nicotera - la decisione del Riesame conferma la linea difensiva».