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Pd regionale, ecco perché sosterremo Morassut

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Apartire dalla fine della pausa estiva si aprirà invece il confronto prima tra i militanti e poi la parola passerà, con le primarie, ai cittadini. Ad una regione in evoluzione in cui si muovono più di cinque milioni e mezzo di cittadini deve rispondere il congresso del Lazio del Pd ed è la ragione per la quale insieme a Claudio Moscardelli, Piero Ambrosi, Aurelio Lo Fazio, Michele Marini e altri amministratori e dirigenti di partito delle provincie, abbiamo rappresentato in un documento l'esigenza che il congresso si dovesse esprimere sui contenuti, sul «che cosa» rispetto al «chi». Il Pd deve rivolgersi ai cittadini, con una proposta basata sulla centralità della persona, sul riconoscimento della ricchezza del pluralismo, su programmi economici e sociali in grado di risolvere alcuni dei problemi più gravi come la diminuzione del lavoro regolare, l'insufficienza del sostegno alle famiglie, il rafforzamento della piccola impresa. Il Pd deve cogliere l'opportunità di questo congresso per giovarsi del dinamismo diffuso in ciascun territorio e superare i limiti di rappresentatività mostrati finora. L'avvio di una riforma federale dell'ordinamento e le nuove funzioni riconosciute alla Capitale saranno il banco di prova del Pd del Lazio. A tal fine occorre prevedere la riforma dello statuto regionale, rimasto inalterato nella sua concezione presidenzialista, per una «regione leggera», capace con l'azione legislativa e pochi enti strumentali di programmare e attuare le linee dello sviluppo e i futuri assetti del territorio, a favore di province e comuni. A ciò gioveranno interventi della Regione di carattere interprovinciale, fra Frosinone e Latina, Rieti e Viterbo da realizzare con meccanismi premiali e processi di integrazione finanziaria e amministrativa tra le province. Inoltre è necessario migliorare la rappresentatività del Consiglio regionale ora limitata da una legge elettorale in cui il listino non assicura una più equilibrata rappresentanza delle province e di genere. Abbiamo ritrovato questi contenuti e proposte nelle «Linee per un programma» presentate da Roberto Morassut ed è la ragione per cui intendiamo sostenerlo. Una proposta in cui si apprezza l'attenzione al tema delle riforme istituzionali, all'autonomia regionale, alla concertazione, come metodo di governo, fra la Regione, gli enti locali e le organizzazioni d'interessi economici e sociali, per una politica di sviluppo sostenibile e di riequilibrio dell'intero territorio. *Presidente Associazione Teorema, ex senatore Pd

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