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Rete ospedaliera figlia del rientro dal deficit

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Ilvice presidente della Giunta regionale, Esterino Montino, ha addirittura accusato il Governo Berlusconi di voler imporre i tagli, tanto da obbligare il ministro del Welfare a chiarire che il Governo non entra nel merito dei provvedimenti che sono decisi liberamente dal commissario Marrazzo previa verifica del tavolo di monitoraggio composto da tecnici dello Stato e delle Regioni, e sono gli stessi del Governo Prodi. La realtà è che il provvedimento è figlio del piano di rientro elaborato dall'assessorato alla Sanità e approvato dalla giunta Marrazzo nel 2007. Il piano prevedeva la chiusura di 4.500 posti letto in tre anni, entro il 31 dicembre del 2009, e la previsione del pareggio di bilancio con l'azzeramento del disavanzo. Marrazzo fece la scelta politica di non portarlo in approvazione del Consiglio convinto che la sua maggioranza si sarebbe divisa e quindi scelse di non coinvolgere l'opposizione nella stesura e nell'assunzione di responsabilità. Sull'attuazione del piano di rientro Marrazzo firmò un'intesa con il Governo Prodi anche per poter usufruire degli ingenti aiuti statali che ammontano a circa 8,4 Mld di euro. Proprio nel 2008 il Governo Prodi, pochi giorni dopo la sconfitta elettorale, bocciò la Regione Lazio nell'attuazione del piano di rientro chiedendo un ulteriore aumento dell'Irpef e dell'Irap a copertura del disavanzo scoperto pena la nomina del commissario. In quel caso sarebbe stato un commissario esterno perché una norma approvata dalla maggioranza prodiana nelle finanziaria escludeva che il presidente della Regione potesse essere nominato commissario. Il Governo Berlusconi appena insediato non solo lesse le carte con una certa elasticità per evitare che la giunta Marrazzo dovesse di nuovo aumentare le tasse ma cancellò anche la norma che impediva di nominare commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro lo stesso presidente della Regione. Fu lo stesso Marrazzo a chiedere di essere nominato commissario e concordò con il Governo punto per punto la delibera di nomina. Il Decreto commissariale sulla riorganizzazione della rete ospedaliera è stato scritto dai tecnici dell'ufficio del commissario, scelti e nominati dal presidente-commissario. Il presidente Marrazzo lo ha adottato e inviato al tavolo tecnico di monitoraggio. Per questo è incomprensibile che oggi ne disconoscano la paternità e addirittura lo critichino scaricando su altri le loro responsabilità. * Consigliere regionale del PdL

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