Fine settimana di grande esodo dalla città.
Èquanto emerge da una ricerca del Cescat, centro studi casa e territorio di Assoedilizia. «Un tempo - evidenzia lo studio - l'esodo coincideva con la chiusura delle fabbriche. La data fatidica era il 27 luglio, in concomitanza con la chiusura della Fiat che si portava dietro la cessazione del lavoro per una miriade di imprese. Le autostrade verso il Meridione cambiavano fisionomia: si riempivano di utilitarie che partivano cariche sul tetto di pacchi all'andata, le stazioni ferroviarie erano prese d'assalto. Ai nostri giorni l'esodo si è spostato in avanti di qualche giorno e il traffico autostradale è solo più intenso». «Oggi la partenza in massa dalla città coincide con la chiusura degli uffici - prosegue il Cescat - Le nostre città hanno perso il loro carattere industriale. Sono divenute città di consulenti, manager, dirigenti, operatori finanziari e commerciali. Per le nuove generazioni vacanze, in generale, più brevi, ma più intense». In questi giorni viaggeranno su strade e autostrade circa 10 milioni di autoveicoli, 2 milioni di viaggiatori useranno i treni e 1 milione l'aereo per un totale di 23/25 milioni di passeggeri in movimento».