Tornano le frutterie Boom dei negozi di vicinato
Botteghedi quartiere, oggi di vicinato, resistono a supermercati e grande distribuzione, ne sembrano incidere sulle attività dei marcati rionali. La lettura viene dal Car di Roma che analizzando gli acquisti nel Centro Agroalimentare conferma questa tendenza: da ottobre 2008, ad esempio, gli acquirenti di orotofrutta sono stati 8190 dettaglianti dei mercati contro 8848 negozianti di frutterie. Il dato è confermato anche nel 2009 con un incremento della percentuale di acquisti proprio da parte dei negozianti di frutterie. Dall'ultima rilevazione fatta dal Car a maggio scorso emerge che gli acquirenti di ortofrutta tra i dettaglianti dei mercati sono stati 8353 pari al 32% mentre i negozianti sono stati 9115 pari al 35%. «Malgrado la crisi dei consumi alimentari - spiega Massimo Pallottini, amministratore delegato di Cargest - da febbraio notiamo aumenti costanti e progressivi di acquirenti che riforniscono di frutta e verdura i punti vendita di vicinato. Una tendenza che sta rilanciando lentamente le vendite dei nostri grossisti ultimamente un po' affievolite dalla crisi». Studi Cargest mostrano quindi un revival di un canale di vendita un tempo dato per spacciato e destinato all'estinzione. Ma questa tendenza si divide sostanzialmente in due realtà: «Quella delle frutterie con le migliori qualità e quelle gestite da cittadini extracomunitari che vendono a costi bassissimi e a qualsiasi ora - dice Valter Papetti presidente coordinamento Ags romane (Associazione di dettaglianti di aree pubbliche con 29 mercati rionali autogestiti) - Molti venditori copiano i vecchi battitori del dopoguerra: tutto a 1 euro al chilo». Due aspetti del fenomeno che non sfugge alla società di gestione del Car. «Alcune di queste nuove frutterie - precisa Pallottini - specie nelle zone residenziali sono boutique della frutta di più alta qualità e prezzo ovviamente un po' più caro. Dispongono di celle frigorifere, promuovono eccellenza, salubrità, gusto». Poi ci sono le altre realtà. «Noi dettaglianti - dice Papetti - dobbiamo anche interrogarci sui motivi del grande successo delle frutterie gestite dagli extracomunitari. Con prezzi molto bassi, servizi al consumatore comunque utili e orari di attività così prolungati, i loro negozi attualmente riempiono carenze, vuoti e ritardi che la nostra categoria di piccoli imprenditori della rete dei mercati rionali non dovrebbe avere». C.T.