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Alemanno: «Cancellata una vergogna europea»

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Èentusiasta il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che ieri, insieme al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, e l'assessore comunale alle politiche sociali, Sveva Belviso, ha presentato il nuovo piano nomadi nel campo autorizzato di via di Salone. Il primo cittadino è stato accolto da un applauso da parte della popolazione che vive nel campo (contrariato solo il presidente dell'Unione Rom e Sinti, Kasim Cizimic, per cui «il limite numerico è una vera e propria discriminazione»). Poi sotto una tenda allestita per l'occasione, Alemanno ha illustrato il significato ed il lavoro che sta dietro questo nuovo piano. «Il piano - ha detto - cancella una vergogna europea, una situazione inaccettabile come quella che c'era al Casilino 900». Con il nuovo documento verranno avviati i lavori di ristrutturazione nei campi autorizzati, lavori che, ha spiegato il sindaco, «coinvolgeranno la stessa popolazione. Nel campo di Salone, per esempio, sono stati assunti a tempo indeterminato, 6 nomadi». Da parte del sindaco l'impegno a impiegare chi vuole lavorare nelle ristrutturazione dei campi e di creare dei punti di avviamento al lavoro e delle politiche finalizzate all'inserimento di queste persone. «Il modello che abbiamo utilizzato per affrontare il problema dei nomadi sarà esportato in Europa dove esistono situazioni simili ma che non vengono affrontate» ha salutato il piano nomadi di Roma, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, ricordando anche quello messo in campo a Milano e a Napoli. Maroni, accolto da un applauso da parte della popolazione nomade presente nel campo, ha spiegato che il piano «pone fine ad una vergogna italiana ed internazionale, una situazione di degrado nella quale persone erano costrette a vivere; un degrado a lungo tempo tollerato da amministrazioni che si vantavano di attuare politiche di integrazione». Ringraziando il sindaco Alemanno ed il prefetto Pecoraro, Maroni ha sottolineato che «non si tratta esclusivamente di una questione di sicurezza ma di integrazione, una responsabilità propria dei governi del territorio. Per questo il piano è soddisfacente». Infine un messaggio a chi ha criticato questo lavoro: «Spero che si ricredano e che, con senso di autocritica e giustizia, oltre che di correttezza, riconoscano che questa soluzione è molto buona». Soddisfatti i presidenti di Municipio che si tolgono di torno i nomadi. «La chiusura di Tor de' Cenci è un grande risultato» ha detto il minisindaco del XII Municipio Pasquale Calzetta. Il presidente della Commissione sicurezza Fabrizio Santori ha di nuovo avvertito ieri il sindaco di considerare l'ex Fiera «una soluzione provvisoria» ribadendo la sua contrarietà «alla collocazione di nomadi all'interno di qualsiasi luogo vicino a centri abitati». G. M. C.

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