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Abusi edilizi in casa dell'onorevole

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Unabuso edilizio in pieno centro. Su uno dei colli più belli di Roma. All'Aventino. Il proprietario? Un deputato della Repubblica. Ieri mattina i tecnici del I Municipio si sono presentati a casa dell'onorevole Ferdinando Adornato (Udc), nel rione San Saba in via di Villa Pepoli, per avviare la demolizione. Il primo intervento ha riguardato un gazebo in legno su una veranda al piano terra che è stato abbattuto. Poi dovrà essere «sanato» quello che è ritenuto l'«illecito più grave»: uno spazio interrato, due stanze e un bagno, su una superficie di 43 metri quadrati. Un'area sottratta al terrapieno del palazzo che, secondo il Municipio, avrebbe potuto mettere in pericolo la stessa stabilità dell'edificio: «Il proprietario - questa l'accusa - ha completamente sventrato una parte del giardino dove sono state realizzate due camere e un bagno. Al di sopra ha costruito una struttura in legno adibita a gazebo». I controlli erano scattati più di un anno fa dopo le lamentele dei vicini di Adornato che avevano indirizzato numerose segnalazioni al Comune. Il «doppio appartamento» era stato scoperto dai tecnici guidati dall'allora capo dell'ufficio comunale contro gli abusi edilizi Massimo Miglio, poi rimosso dal sindaco Alemanno. Miglio non si è dato per vinto e ieri è tornato nella nuova veste di «consulente anti abusivismo», come lo ha definito il presidente del I Municipio Orlando Corsetti. Il minisindaco ha voluto sottolineare come «l'intera operazione sia stata finanziata con le risorse economiche del Municipio che si è avvalso di una propria ditta per eseguire l'abbattimento della costruzione illegale». Dal Municipio ricordano anche che «l'abuso è stato perseguito a partire dal marzo 2008 attraverso un procedimento che ha retto all'esame del Tar, a cui era stato fatto ricorso, e che si è concluso oggi con la demolizione dell'illecito». Già lo scorso anno, quando la Procura di Roma aveva iniziato ad indagare, Adornato aveva respinto le accuse: «Nessun abuso - disse - abbiamo realizzato un piccolo ampliamento basandoci sulle cartine del catasto». Oggi il deputato continua a dirsi tranquillo: «Se effettivamente non si poteva fare è giusto così. La legge va rispettata». Ma aggiunge: «L'architetto mi aveva detto che le nuove costruzioni andavano bene. Io tra l'altro non abito più lì. La casa è vuota. Vedremo chi ha ragione. L'esito della controversia dirà se era tutto a posto o meno». Tra l'altro Adornato assicura che aveva già pensato a tutto lui: «Bastava aspettare qualche settimana. Avevo dato l'incarico di togliere quella struttura tra qualche giorno». Intanto il presidente Corsetti annuncia la linea dura: «Questo è il primo di una serie di interventi che il Municipio porterà avanti in tutto il centro della Capitale». Il deputato Udc ha avuto l'onore di aprire le danze.

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