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Test bis del Dna inchioda Bianchini

Bianchini all'epoca dell'arresto nel 2009

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Il nuovo esame del Dna ha confermato che Luca Bianchini sarebbe il responsabile delle violenze sessuali avvenute a Roma negli ultimi mesi. Il risultato del test, che sarà comunicato ufficialmente nei prossimi giorni, è stato appreso in ambienti investigativi. Bianchini è dal 10 luglio nel carcere di Regina Coeli perché ritenuto responsabile di tre violenze sessuali tra l'aprile e il luglio scorsi nella Capitale. Sino ad oggi si è sempre detto estraneo ai fatti. Gli accertamenti svolti, per la Procura, dalla dottoressa Elisabetta Mei della polizia scientifica, hanno però fissato le tracce genetiche del ragioniere ex presidente di un circolo del Partito democratico, sia sui vestiti delle donne che su altri rilievi fatti nei luoghi dove sono avvenuti gli stupri. La "compatibilità" offerta da questo nuovo esame del dna è "massima". Le verifiche effettuate dal consulente della difesa, la genetista Marina Baldi, non hanno potuto far altro che confermare il dato emerso. I tamponi salivali prelevati nei giorni scorsi a Bianchini, nel solco di un accertamento tecnico irripetibile, completano a questo punto il quadro accusatorio dei pm Maria Cordova e Antonella Nespola.  

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