Cocaina in valigia preso facchino-trafficante
Usava il suo lavoro di operaio all'aeroporto come copertura per il traffico di droga, chili su chili di cocaina. A fermare lui, D.A., un 35enne incensurato addetto allo smistamento merci dell'area cargo di Fiumicino, e il suo complice, è stato il blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo di Roma con l'accusa di traffico internazionale di droga. Venti i chili di stupefacente recuperati. L'operazione ha preso il via da uno specifico servizio antidroga scattato in seguito alla verifica della fondatezza di alcune notizie, secondo le quali vi sarebbero state delle falle nel sistema di sicurezza dell'area doganale che venivano sfruttate da un dipendente per trafugare, di nascosto, pacchi contenenti sostanze stupefacenti, arrivati in Italia tra la merce "ordinaria" trasportata per via aerea. Dopo una lunga serie di appostamenti, i militari hanno colto in fallo il 35enne mentre era intento a spostare alcuni colli a bordo di un muletto, si avvicinava velocemente alla recinzione dell'area aeroportuale, in un punto privo di telecamere e lontano dalla vista del personale di vigilanza, per poi lanciare all'esterno due voluminosi sacchi neri. I carabinieri hanno anche individuato il complice, un romano della Magliana, che a bordo di una Mercedes attendeva il pacco e lo recuperava. Immediato il blitz degli uomini dell'Arma che hanno fermato l'uomo e sequestrato i due sacchi: dentro venti panetti pressati di cocaina purissima per un peso complessivo di 20 chili. La droga, scaricata da un volo proveniente dal Sud America, avrebbe fruttato ai narcotrafficanti oltre 4 milioni di euro.