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Ecco perché il Gp non si può fare all'Eur Meglio Vallelunga

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Quellosi trova. Il problema, per esempio, è nelle «vie di fuga» che devono essere immense, come richiede il regolamento e il sindacato piloti di Formula Uno e i criteri di sicurezza di buon senso comune. A seguire, ed è solo un elenco provvisorio di problemi: dove parcheggiare le migliaia di vetture degli spettatori (possono essere oltre 150 mila...) che arriveranno da ogni parte d'Europa, magari in camper o in tenda? Come attrezzare per 4 giorni e tre notti alloggi provvisori dei moltissimi appassionati che non vanno certo in alberghi a 4 o 5 stelle? Come portare l'acqua e gli altri servizi necessari? Infine, chiunque sia mai andato ad una gara di Formula Uno, per esempio a Monza, sa che il passaggio tra Milano e Monza per quattro giorni è definitivamente chiuso, al punto che tutti coloro che sono obbligati per lavoro, come cronisti, vigili del fuoco, medici, si muovono o in moto o in elicottero. Tutte cose risolvibili, per carità. Roma ha visto di peggio. Ma ne vale la pena? Per motivi di sicurezza, o di «buco economico», tutti i circuiti cittadini sono stati via via eliminati dal Circus della Formula Uno. È rimasto solo Montecarlo, anche perché il deficit viene ripianato dalla Casa regnante. È praticamente impossibile pensare che chi governa la F1 ci ripensi per Roma, se non al prezzo di una richiesta economica esorbitante che non mi pare l'attuale Giunta o il Governo possano soddisfare, pensando alla crisi economica o al post terremoto in Abruzzo. In ultimo una proposta concreta: Vallelunga, che molti non sanno ha già ospitato oltre 40 anni fa un Gran Premio di Roma, e che è stato rimodernato dall'Aci, che è a due passi da Roma, che può offrire proposte turistiche nei dintorni con ricaduta sulla provincia e su Roma, che è tecnicamente interessante tale da mettere alla prova i veri «manici» tra i piloti di Formula Uno... Perché non investire su una nuova iniziativa lì? Perché non immaginare di costruire, invece della passeggera corsa di Formula Uno, una cosa molto più importante che divenga un appuntamento annuale come è per esempio la «24 ore di Le Mans», una «manna» (economica e turistica) per tutta la regione? Tutto questo se non stiamo solo parlando di propaganda politica e di «fare scena» per nascondere i reali problemi delle politiche del turismo, della cultura e dell'accoglienza di Roma che, un anno dopo il famoso «cambio», registra invece una «continuità»: quella degli annunci senza operatività, proprio come le Giunte Giubilo e Carraro. Roba del pleistocenico. *Senatore del Partito democratico

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