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I maestri della strada rendono omaggio a Michael Jackson

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I«Maestri di strada» tornano a calcare le scene di questa calda estate: giocolieri, gnomi, folletti, statue immobili fino all'inverosimile, affollano le strade di Roma nonostante le torride temperature. Loro le superano, perfino vestiti con abiti d'epoca dai pesanti drappeggi, sembrano finti al punto tale da poter fronteggiare ogni sfida, tra lo stupore dei turisti e dei romani rimasti in città. Se ad Hollywood è stata dedicata un'intera strada (celebrity) ai mitici nomi dello star-system, anche a Roma, oggi, s'incontrano per opera di geniali artisti di strada, gli sguardi penetranti dei grandi dello spettacolo. In via del Corso è stato riservato uno spazio per il volto, sapientemente dipinto, di Michael Jackson, un giusto riconoscimento all'artista per definizione, che da poco ha lasciato il suo pubblico in un'onda di dolore. Se in America gli innalzeranno di sicuro un monumento, le note strade capitoline lo raffigurano in tutto il suo splendore di artista e di uomo morto prematuramente. La sua storia di divo è stata talmente sfruttata che oggi occorre interpretare il suo volto piuttosto che rappresentare le sue vicende personali. Il ritratto che si osserva sulle strade del centro sottolinea soprattutto il suo lato umano più di quello del personaggio, che ha vissuto sempre al di sopra delle righe, con una passione irrazionale che gli è costata la vita. Il suo viso è ormai un'icona di popolarità, protagonista sulla strada mondiale, un concentrato di vitalità e d'intelligenza sensibile, carico d'inventiva che è stata il tratto dominanate del suo carattere e della sua genialità. Gli artisti di strada lo raffigurano come lo sentono, come hanno vissuto la sua musica immemorabile, fornendo ad ogni passante la loro immagine della pop star, lasciando così un'impronta che nulla può cancellare. Oggi il re del pop è uscito di scena, con il suo sguardo da ragazzo che non sapeva crescere. Ogni romano lo ritrova camminando, può vedere ciò che vuole, di sicuro non può dimenticare. Così il centro storico della capitale si trasforma in un libro delle favole: tutto da sfogliare. Piazza di Spagna è come una sorta di macchina del tempo che riporta alla memoria elementi fiabeschi per far brillare il passato; non ultime le sibille che, sotto il solleone, regalano stelle e messaggi per il futuro.

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