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"Patto per la legalità contro le mafie"

Il Cafè de Paris di via Veneto sequestrato dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di Finanza

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"C'è da auspicare che ora si facciano con urgenza passi verso un patto per la legalità perché l'obiettivo deve essere quello di una società e un mercato legale capace di intercettare e isolare le illegalità". Lo ha sottolineato la Confesercenti di Roma e del Lazio dopo i sequestri per infiltrazioni mafiose in alcuni locali commerciali della Capitale. «Che vi fossero infiltrazioni criminali e delle mafie a Roma e nell'hinterland, che avrebbero rilevato esercizi commerciali e non solo - ha spiegato - era cosa nota, denunciata pubblicamente anche dalla stessa magistratura da diverso tempo. Quindi nulla di nuovo se non il fatto che con le rivelazioni della stampa sulle indagini, iniziano a venir fuori i primi nomi e cognomi di chi ha messo le mani sul mercato commerciale e turistico della città e l'area metropolitana: attività evidentemente importanti e in grado di favorire movimentazioni di danaro che avrebbero permesso il riciclaggio di imponenti somme proveniente da attività illecite». La Confesercenti ha ricordato il rapporto 2008 di Sos impresa sulla criminalità dal quale è emerso che «nell'area laziale opera la "testa di ponte" della criminalità organizzata calabrese per il riciclaggio dei capitali» e la lettera spedita al sindaco Gianni Alemanno e al presidente della Provincia Nicola Zingaretti per la sottoscrizione di un patto per la legalità. «Siamo ben contenti di questa operazione portata avanti dall'antimafia che ha portato al sequestro di bar e ristoranti gestiti dalla malavita. Siamo pronti a collaborare in qualsiasi modo. Il fenomeno non è solo nella Capitale, ma sparso in tante altre zone dell'Italia». Questo il commento di Edi Sommariva, direttore generale della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, che rappresenta oltre 200 mila imprese, sui sequestri di pubblici esercizi compiuti a Roma. «Quando ci si trova di fronte a compravendite con cifre da capogiro del tutto irrealistiche e fuori mercato c'è sempre qualcosa che non funziona -continua Sommariva- in questo periodo sono molto aumentate le cessioni di licenze e bisognerebbe indagare su quelle con cifre sospette che sfuggono al controllo dei nostri uffici periferici». Inoltre, per il direttore «bisognerebbe guardare con maggiore attenzione ai contratti di vendita, soprattutto in un periodo di crisi che rappresenta terreno fertile per la criminalità organizzata».

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