Internet point, ecco le regole
Otto articoli per correggere le regole in vigore per internet point e phone center.. Una correzione dovuta a una recente sentenza della Corte costituzionale che ha ritenuto illegittimi i vincoli posti dai comuni di Roma e Milano, come ad esempio il registro informatico dei centri di telefonia e telematici , o l'aver subordinato l'esercizio dell'attività svolta in questi centri a requisiti e prescrizioni igienico-sanitarie. «Siamo stati in qualche modo costretti a rivedere la disciplina sui phone center e gli internet point - spiega il presidente della commissione Commercio, Massimiliano Parsi - tuttavia abbiamo compiuto un grande lavoro per mantenere ben saldi alcuni paletti, come ad esempio la sicurezza, garantendo un giro di vite sui controlli della Polizia municipale che avrà la facoltà di segnalare alla Questura l'abuso e, quest'ultima, di revocare la licenza. Occorre però una maggiore autonomia dei Comuni nel regolamentare questi settori così delicati e il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che va proprio in questa direzione». Tanti poi gli emendamenti e i sub-emendamenti che hanno consentito all'Aula di tenere ben strette le maglie sugli internet point. Come quello del consigliere capitolino Alessandro Cochi che vieta la somministrazione di bevande e quelli del delegato al Centro storico, Dino Gasperini, che impone regole ancora più severe per una lista di 54 strade e piazze del centro della capitale, dove i phone center devono osservare particolare attenzione al decoro e alla tutela del contesto nel quale sono inseriti. «Vietando la vendita di generi alimentari negli Internet point della città - ha poi commentato il consigliere capitolino Alessandro Vannini (Pdl) - evitiamo bivacchi al di fuori di questi esercizi e, la concorrenza con le attività di vendita di generi alimentari storiche».