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Energia, infrastrutture e sociale In 39 punti il futuro del Lazio

Piero Marrazzo

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Trentanove punti per disegnare un nuovo «modello Lazio» che guardi al futuro oltre la crisi. Il presidente della Regione Piero Marrazzo ha presentato ieri il patto siglato a metà maggio con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil che diventa, di fatto, il banco di prova dei suoi prossimi otto mesi di legislatura prima delle elezioni regionali del 2010. Il presupposto da cui partire è la crisi, che «fa male – dice Marrazzo dal palco dell'Auditorium di fronte alla platea di imprenditori, rappresentanti politici e forze sindacali – perché è come il terrorismo negli anni '70». Per questo gli impegni da rispettare «dieci dei quali già realizzati», sono tanti e vanno dall'aumento delle risorse per la legge sul reddito minimo garantito, al sostegno alla ricerca, passando per la riduzione delle liste d'attesa, la realizzazione degli asili nido, il piano casa, le opere infrastrutturali, fino alla banda larga e all'approvazione del piano regionale sull'energia.  Le mail di disagio mandate dai cittadini a «Dillo a Marrazzo» fanno da cornice al discorso del presidente della Regione che parte con un riferimento alla figlia Giulia «che ha appena fatto la maturità e ha a cuore il problema casa e lavoro», continua con un momento di commozione quando legge la mail di una signora che gli chiede «di non far diventare i suoi genitori, che sono stati appena sfrattati, dei clochard» e finisce con una una risposta politica a margine del convegno: «Voterò Pierluigi Bersani alla segreteria del Pd». Ad ascoltarlo ci sono anche i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Bonanni e Angeletti che si compiaceranno dell'accordo definendolo «apprezzabile e unico nel panorama nazionale», oltre all'assessore al Bilancio del Comune Maurizio Leo, al presidente della Confcommercio Roma Cesare Pambianchi, a quello della Uir Aurelio Regina, al presidente della Camera di Commercio Roma Andrea Mondello e al suo vice Lorenzo Tagliavanti. Il richiamo alla coesione da parte di Marrazzo è continuo. Soprattutto quando parla dei cinque simboli che costituiscono all'interno del patto altrettanti banchi di prova: il futuro di Alitalia e dell'aeroporto di Fiumicino, la riapertura del San Giacomo, il salvataggio dell'Irbm di Pomezia, l'operato di Banca Impresa Lazio e la realizzazione della Pontina bis. «Raggiungibili – sostiene – solo con il concorso di tutti i protagonisti della vita istituzionale ed economica». Buona parte del suo discorso lo assorbe il problema sanità. «Il deficit è stato dimezzato. Ora la costruzione di una nuova sanità che guardi per prima cosa al territorio». E ancora: «Standard%Poor's ha aumentato il rating della Regione, abbiamo i conti in ordine e saremo in grado di pagare i fornitori del sistema sanitario entro 180 giorni». Il discorso di Marrazzo raccoglie i consensi della platea (ma le critiche del Pdl, «soliloquio che non aggiunge niente di nuovo sotto il sole del malgoverno che ha caratterizzato questi anni di gestione») e offre anche spunti per lanciare proposte. Quella di Regina, per esempio, «annunciamo un piano energetico che prevede l'ammodernamento della rete elettrica», di Tagliavanti «per uscire dalla crisi gli enti locali rimettano subito in cantiere le opere», e dell'assessore Leo «il Comune pensa a bonus formativi per collocare i lavoratori in ruoli professionali più competitivi».

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