Vermicino, scontro sui rom
Un campo nomadi da raddoppiare e trasferire a Vermicino o Tor Vergata, le inevitabili polemiche dei residenti e poi il malcontento del presunto vicino di casa, il comune di Frascati. È scontro aperto sull'insediamento rom che potrebbe essere trasferito nel X Municipio. La ciliegina sulla torta di una questione, già poco chiara per i residenti, arriva con il lungo comunicato che il minisindaco del X, Sandro Medici, scrive per smentire, anzi precisare, che l'ex circoscrizione non c'entra nulla. Ad accendere la miccia è il capogruppo del Pdl al Comune di Frascati, Mario Gori, ma a confermare i timori di molti è il presidente Medici che ribatte invece alle accuse del centrodestra municipale in merito a responsabilità e competenze. «Mi vedo costretto - scrive il minisindaco - a smentire quel che non ho mai pensato di realizzare: e cioè una mia presunta volontà di accogliere un nuovo campo nomadi a Tor Vergata o a Vermicino. Ricordo che il piano generale sulla questione dei nomadi è stato predisposto dal prefetto Pecoraro, in accordo con l'amministrazione comunale. Esso è attualmente all'esame del Ministero degli Interni per la definitiva approvazione. Il X Municipio - sottolinea Medici - così come tutti i Municipi romani e gli stessi Comuni della provincia, sono stati esclusi non solo dalle decisioni ma perfino dalle consultazioni. Per le indiscrezioni di cui sono a conoscenza, tendo a ritenere che per quanto riguarda il territorio del X è previsto il raddoppio dell'esistente campo della Barbuta: cosa che peraltro ci trova contrari». Dunque parole pesanti che aprono a nuovi interrogativi, al di là del rimpallo delle competenze. Il piano sul campo nomadi allora, da trasferire o raddoppiare, ci sarebbe eccome, ma alla faccia di decentramento e concertazione. È il campo nomadi de La Barbuta che ora il Comune di Frascati teme di ritrovarsi sotto casa, a Vermicino. Un piano dunque già discusso e quasi deciso da Comune e Ministero scavalcando le amministrazioni locali, ora in guerra tra di loro. «Esaurite le precisazioni - scrive ancora Medici nel comunicato - Smentita ogni responsabilità municipale, invito le forze politiche del centrodestra a interrompere immediatamente questa sorta di caccia all'uomo. Quando l'azione politica diventa calunnia, non è più azione politica: diventa odio e malvagità». Insomma, la questione piena di contraddizioni, resta ancora aperta.