Incendio, sigilli all'autodemolitore
Numerose irregolarità e violazioni ambientali. Controlli anche su altre strutture
.Lo sfasciacarrozze che domenica scorsa si è trasformato in un inferno di fuoco è stato «visitato» dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma che hanno riscontrato numerose irregolarità e violazioni ambientali. I militari, diretti dal capitano Pietro Rajola Pescarini, hanno ispezionato tutti i diecimila metri quadri tra l'Appia Nuova e l'Appia Antica dove sono andate a fuoco più di mille auto. I titolari dell'autodemolitore e l'amministratore unico e legale rappresentante, un romano di 69 anni, dovranno rispondere alle contestazioni sollevate dal Noe: mancanza della superficie impermeabile e dei sistemi per la raccolta degli oli esausti, stoccaggio non conforme di parti meccaniche e motori, assenza dei sistemi prescritti per il convogliamento delle acque piovane, omessa raccolta separata del liquido per i freni, deposito su area non impermeabilizzata di circa 400 veicoli targati, stoccaggio non autorizzato di rifiuti speciali non pericolosi e, infine, veicoli stoccati sovrapposti oltre i limiti stabiliti. I carabinieri hanno sequestrato anche le sedi legali delle due società proprietarie dell'autodemolitore: la «Romana recuperi srl» e l'«Arcar srl». L'autodemolitore aveva la necessaria autorizzazione per poter svolgere l'attività ma resta da vedere se la procedura per il rilascio del nulla osta abbia tenuto conto dei requisiti minimi che, dopo l'intervento del Noe, pare non fossero osservati. I militari hanno fatto i campionamenti e adesso si attendono i risultati delle analisi dell'Arpa. Oltre ai controlli del Noe stanno indagando anche i carabinieri dell'Eur, diretti dal tenente colonnello Vinicio Tetta, che, assieme ai vigili del fuoco, stanno cercando di capire se l'incendio sia stato o meno doloso. I controlli dei carabinieri del nucleo ecologico andranno avanti anche sugli altri autodemolitori della Capitale per capire se venga o meno rispettata la normativa ambientale e in termini di sicurezza (in tutta Roma, su 130 sfasciacarrozze, 129 hanno autorizzazioni provvisorie). Intanto Comune, Provincia e Regione stanno allestendo un piano per trasferire la metà dei demolitori fuori dal Raccordo.