«Fiumicino, città vietata ai disabili»

GiuliaBianconi FIUMICINO Marciapiedi senza scivoli, scale prive di elevatori, percorsi per non vedenti interrotti, negozi e locali inaccessibili. Questi sono solo alcuni dei disagi che ogni giorno un disabile è costretto ad affrontare nel comune di Fiumicino secondo la Leg.Arco. Per il presidente dell'associazione che tutela i diritti dei diversamente abili, Alessandra Colonna, c'è stata «fino ad ora poca considerazione per le persone disabili fisiche e sensoriali». Il Ponte 2 Giugno è solo un esempio dei luoghi impraticabili sul territorio. «Sono stati appena risistemati i marciapiedi e non c'è ombra degli scivoli per le carrozzine che noi avevamo chiesto» afferma Colonna. Ma nel cuore di Fiumicino ci sono anche altri ostacoli. «Il molo di Torre Clementina per noi è impercorribile. Chiunque volesse fare una passeggiata, non può a causa degli scalini senza elevatori. Per non parlare delle canaline tra la stessa strada e il marciapiede. Chi si trova sulla sedia a rotelle incorre nel rischio di impuntarsi con le ruote e cadere». Anche la nuova biblioteca di Villa Guglielmi presenta problemi. «C'è una scalinata impossibile da fare, anche per chi ha solo una gamba ingessata – spiega il presidente della Leg.Arco – Ho saputo che si provvederà a breve alla realizzazione di un ascensore esterno. Ma l'intervento sarebbe dovuto arrivare contemporaneamente all'apertura della biblioteca». Persino la sede comunale di via Portuense ha le barriere. «La sala consiliare non è completamente accessibile. Mentre il percorso per non vedenti è interrotto da un tavolo. Quando è Natale, invece, il rischio è di sbattere contro l'albero». L'associazione denuncia anche la mancanza di scivoli in prossimità delle strisce pedonali. Accade in via delle Meduse, all'altezza di via dei Nocchieri, o su via Tempio della Fortuna all'incrocio con via Fiumara dove, oltre a non esserci lo scivolo, le strisce sono coperte da cassonetti della spazzatura. «Anche i percorsi tattili per non vedenti sono un problema. Non ci sono semafori con segnale acustico, mentre alcuni negozi e locali, anche di recente apertura, sono impraticabili. Persino qualche studio medico». «Noi chiediamo solo che vengano rispettate le leggi» dice Colonna. E di normative ne esistono parecchie: come la legge numero 13 del 1989 o il decreto del Presidente della Repubblica numero 503 del 1996. Prevedono l'eliminazione delle barriere architettoniche non solo negli edifici privati, ma anche negli spazi pubblici.