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Corruzione al S. Giovanni, nuovi arresti

L'ingresso dell'ospedale San Giovanni. (Foto Gmt)

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Sono accusati di aver preteso tangenti da alcuni imprenditori. Nuovi arresti da parte dei carabinieri nelle indagini sulla sanità romana. L'altra notte gli uomini del nucleo investigativo di Roma hanno proceduto all'esecuzione di un'ordinanza cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di quattro persone per i reati di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e truffa. A giugno i militari di via In Selci arrestarono nove persone responsabili di episodi di corruzione e truffa ai danni del servizio sanitario regionale. La misura cautelare colpisce nuovamente Franco Cerretti, 70 anni, ex direttore amministrativo del presidio ospedaliero Santa Maria Addolorata, struttura che fa parte dell'Azienda ospedaliera San Giovanni. L'uomo è accusato, assieme ad altri tre dipendenti dell'azienda che svolgono attività di sindacalisti, di aver chiesto tangenti ad alcuni imprenditori in cambio di agevolazioni nell'adozione di provvedimenti amministrativi in loro favore. La tecnica utilizzata consisteva nel far capire agli imprenditori che per ottenere determinati provvedimenti sarebbe stato opportuno un intervento dei rappresentanti sindacali nei confronti degli organi dell'azienda ospedaliera deputati a deliberare. Quattro gli episodi di truffa contestati a Cerretti e agli altri tre soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi assieme ad altri due sindacalisti denunciati a piede libero. In un'occasione i carabinieri hanno accertato una truffa anche ai danni della Cisl mediante la presentazione di una «fattura maggiorata» per un rinfresco effettuato nel corso di un congresso: anzichè 14 mila euro era stata presentata una fattura a carico del sindacato di 28 mila euro. In un altro caso gli arrestati si sono fatti consegnare una tangente dal rappresentante che gestisce le macchine per la distribuzione automatica di bevande e cibo nell'ospedale. I quattro garantivano all'imprenditore una variazione «informale» dei termini del contratto di fornitura con un cospicuo aumento dei prezzi dei prodotti venduti al pubblico. In un altro caso ancora gli uomini dell'Arma hanno verificato l'esistenza di una tangente sostenuta da un piccolo imprenditore in cambio delle gestione degli spazi ricreativi e commerciali presenti all'interno dell'azienda ospedaliera S. Giovanni senza procedere ad una regolare gara pubblica. Tre dipendenti dell'azienda sono stati sospesi dal servizio.

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