Malagrotta, chiusura ancora lontana Nuova proroga in vista
Sonoconcordi sull'obiettivo gli assessori all'Ambiente di Comune, Provincia e Regione. Ma un tavolo di lavoro interistituzionale per l'individuazione del sito dove collocare la nuova discarica ancora non c'è. Torna a far discutere la prospettiva di una nuova proroga per il sito di stoccaggio rifiuti più grande d'Europa, 170 ettari di pattume indifferenziato alle porte di Roma. Un atto che sembra tuttavia inevitabile, vista l'imminente scadenza della precedente autorizzazione provvisoria. «Ma un'ulteriore proroga – ha precisato il responsabile capitolino all'Ambiente Fabio De Lillo – non dovrà per forza durare un anno intero». Reduce dall'incontro avuto martedì con i comitati di cittadini del quartiere Malagrotta, l'assessore ha ribadito che «sono tre le aree candidate ora al vaglio del Comune di Roma. L'intenzione di chiudere la discarica è una decisione storica che siamo sul punto di prendere dopo 40 anni. Ora un giorno in più uno in meno non fa differenza. Dire che il 31 dicembre sarà attivo il nuovo sito non è credibile: ma per quella data sarà deciso tutto e ci saranno tempi certi». Dalle tre aree in fase di valutazione l'assessore alle Politiche ambientali della Provincia Michele Civita esclude l'ipotesi Allumiere: «È un'area protetta dove difficilmente si potrà individuare una discarica, a meno che non si faranno una serie di modifiche. L'Ato (Ambiti territoriali ottimali) previsto per Roma include anche Fiumicino: penso che un posto tra i due Comuni si troverà». Secondo la proposta di legge regionale, infatti, ogni ambito territoriale dovrà essere autosufficiente nella gestione dei rifiuti (raccolta, trattamento, ricliclo e conferimento in discarica) e potrà determinare l'eventuale localizzazione di nuove discariche. «Il Comune – ha avvertito l'assessore regionale Filiberto Zaratti – deve fare uno sforzo per indicare il nuovo sito. Malagrotta va chiusa e la nuova area va trovata dentro il territorio di Roma». Sul fronte della raccolta differenziata Zaratti ha aggiunto, all'indirizzo del collega De Lillo: «Bisogna fare di più. Sono state messe a disposizione molte risorse, ora dobbiamo verificare che stiano dando i risultati sperati. È evidente che la differenziata al 50 per cento porta la metà dei rifiuti da conferire in discarica».Viv. Spi.