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Riforma per Roma Capitale discussa in IV Municipio Alcuni quartieri potrebbero trasferirsi in altri Comuni

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Alcentro del dibattito i risultati del lavoro della commissione Riforme Istituzionale della Provincia, presieduta da Piero Cucunato. È stato un passo importante per il IV Municipio visto che il progetto ridisegnerà anche i territori di competenza dei governi locali. L'ultima ipotesi vede infatti l'accorpamento del Municipio di Monte Sacro con il II e il XX. Altri quartieri esterni al IV potrebbero invece essere assegnati ai comuni confinanti: è il caso di Settebagni, sviluppatosi oltre il Raccordo lungo la Salaria, che potrebbe finire nel comune di Monterotondo. Ma è ancora tutto da definire. «L'assestamento geografico dei municipi e dell'assegnazione dei comuni esterni alla fascia dell'area metropolitana, sarà uno degli ultimi problemi da risolvere - sottolinea Cucunato - Ci sono ancora parecchie divergenze politiche in merito». Avviato e concluso il primo giro di consultazione con enti locali, municipi e comuni, dove i presidenti dei distretti romani hanno espresso voglia di autonomia di bilancio e personalità giuridica. Adesso si aspetta il feedback di idee dalle realtà territoriali. «Tocca proprio ai municipi romani che conoscono al meglio i loro territori, farci pervenire le caratteristiche, le propensioni, le potenzialità dei loro quartieri - continua Cucunato - Il IV Municipio, per esempio, il più popoloso di Roma, tanto quanto una città media italiana, avrà come esigenza primaria quello dei servizi alla persona». Dopo il trasferimento di diverse competenze dal Governo centrale al Comune, ci sarà a catena un ulteriore trasferimento di poteri ai singoli municipi. Già pronta la delibera-pilota per il XIII Municipio che delinea quello che accadrà per tutti i distretti della Capitale. «Si comincia dagli strumenti urbanistici trasferiti ai municipi, come gli articoli 11, i patti territoriali e altro ancora – dice il presidente della Commissione sulle Riforme - La cosa comprenderà anche i rapporti e la gestione diretta dei servizi, come per l'Ama, che non avverrà più per delega; la riscossione dei tributi e il loro reimpiego in attività strategiche per il municipio, scelte dal municipio». Dubbi fra i consiglieri del IV in merito alle strutture che dovranno gestire con più larghe competenze, per esempio, il settore Urbanistica: ad oggi il personale, scarno e con risorse limitate, riesce a controllare uno spettro ristrettissimo di compiti. «Anche in questo caso - precisa Cucunato – ci dovrà essere un opportuno trasferimento di fondi e di personale dagli attuali dipartimenti comunali. I bilanci municipali di oggi sono decisi all'80 per cento a livello centrale dal Campidoglio. Con la riforma sarà ben diverso perché i municipi dovranno decidere anche su attività relative alle scuole, o la cura del verde, programmandone le spese». Ancora nel limbo l'accorpamento dei comuni della provincia nell'area metropolitana: il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ne vorrebbe inserire circa 35, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, valuta 65 cittadine. L'accorpamento dovrà comunque essere accettato dalle stesse popolazioni grazie a un referendum.

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