In vetrina prezzi «taroccati»
Noncoincidenza tra il prezzo esposto e quello letto attraverso il codice a barre, impossibilità di provare il capo d'abbigliamento e di effettuare cambi della merce. Sono le problematiche più frequenti in cui si sono imbattuti i consumatori nella prima settimana di saldi a Roma, secondo il bilancio dello Sportello del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc), «Pronto Saldi 2009», che ha registrato numerose lamentele da parte dei cittadini a proposito di comportamenti ritenuti poco corretti da parte dei commercianti. In particolare, viene denunciata la circostanza, sembra tra l'altro frequente soprattutto nell'ambito dei prodotti di abbigliamento e di intimo, di una non coincidenza tra il prezzo esposto sul quale è indicata la percentuale di saldo applicata e il prezzo «letto» attraverso il codice a barre (maggiore rispetto a quello esposto al pubblico) su cui poi, effettivamente, viene applicato lo sconto. Altra frequente segnalazione, che in verità è sempre lasciata alla discrezionalità del commerciante, riguarda il divieto di provare il capo di abbigliamento con la sola possibilità, in caso di acquisto, di procedere a un cambio se l'articolo non dovesse soddisfare per taglia o misura. «Per quanto riguarda il cambio merce – spiega Livia Zollo, presidente del Movimento difesa del cittadino Lazio – esiste ancora molta confusione: non è obbligatorio per il commerciante effettuare il cambio del capo in seguito all'acquisto, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. Solo in quel caso il venditore non può rifiutarsi di eseguire la riparazione o provvedere alla sostituzione del capo in oggetto o, se non è possibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato». Dam.Ver.