Entro fine mese il piano nomadi
Ierivertice nel suo studio al Campidoglio, del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, con il prefetto Giuseppe Pecoraro e il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano. Al centro, il veloce riordino e ricollocazione dei campi nomadi romani. «L'incontro ha riguardato il piano nomadi e la sua accelerazione - dice il sindaco - Entro la fine del mese faremo una conferenza stampa anche col ministro Maroni per dimostrare che stiamo operando concretamente, dopo aver risolto i numerosi problemi anche di carattere burocratico. Siamo ormai in fase attuativa del piano». Dallo scorso 23 giugno è stato individuato il nuovo sito dove andrà spostato il campo Casilino 900 (oltre 600 nomadi di quattro etnie). È stato proprio l'assessore comunale Sveva Belviso, in un incontro con la gente di Torre Spaccata, a ribadire d'aver trovato il luogo adatto: «Non dico dove si trova - disse l'assessore - Se avessi un amante, sarebbe più facile dirvi il suo nome. Di certo, fra settembre e ottobre vi sposteremo i primi 300 abitanti del Casilino 900. Verso febbraio 2010, vi porteremo anche gli altri. Così l'area verde fra Togliatti e Casilina sarà libera e verrà restituita alla gente. Da sistemare la faccenda degli sfasciacarrozze della Togliatti». La nuova collocazione del Casilino 900 sembra essere fra XV e XVI municipio, forse in due aree separate, presto saranno visibili perché oggetto di lavori di sistemazione. Intanto il vecchio campo fra Togliatti e Casilina è sorvegliato attentamente dagli uomini dell'VIII Gruppo della Municipale. La nuova linea elettrica e la distribuzione dell'acqua del campo, invece, hanno un futuro nel risanamento del Parco di Centocelle: serviranno come illuminazione pubblica e per piazzare fontanelle e punti di irrigazione. L'accelerazione per l'applicazione del piano nomadi è necessaria per la riorganizzazione e sorveglianza dei nuovi accampamenti rom, la ricollocazione di altri campi come quello di Cesare Lombroso (165 persone, 60 minori) a Torrevecchia, da portare, sempre a febbraio 2010, in altra area ma nello stesso XIX Municipio. Senza dimenticare l'eliminazione definitiva dei campi abusivi che per anni hanno rappresentato il «non governo» del problema. Basti pensare a quello che erano le sterminate favelas di Ponte Mammolo, alle loro condizioni igieniche, pessime quanto quelle dell'autorizzato Casilino 900.