Stupri a Roma, il maniaco sottrae i documenti

A una delle vittime lo stupratore avrebbe sottratto un documento d'identità. «So chi sei, dove abiti - avrebbe detto alla studentessa di 21 anni i primi di luglio - Quindi stai attenta». È un altro dei particolari che viene fuori dal repertorio di violenze e stranezze messe in pratica dal maniaco che da ottobre a oggi ha colpito almeno otto volte, tra violenze consumate e tentate, alla Bufalotta e a Tor Carbone. La sottrazione del documento sarebbe un altro degli elementi psicologici usati dalla stupratore per assoggettare le sue vittime, mantenerle nel terrore: come se avere la loro carta d'identità le facesse sentire più raggiungibili e meno protette. Le indagini della Squadra mobile continuano serrate. Come in una partita di scacchi, si spera nel colpo di fortuna investigativo e anche nell'errore da parte del maniaco. Giorno e notte Bufalotta e Tor Carbone sono sorvegliate speciali. Quando cala il sole, davanti ai garage e ai parcheggi delle zone residenziali girano poliziotte in borghese. Anche l'attenzione dei residenti è cambiata. Con un maniaco in circolazione, che tende i suoi agguati nelle aree isolate, l'allerta è aumentata. Se i casi che oggi riempiono le pagine di cronaca e sgomentano si fossero saputi prima forse la stessa allerta avrebbe potuto dare i suoi frutti. Oggi a Tor Carbone i ragazzi accompagnano le loro coetanee a casa, fanno lo stesso con le signore che nel tardo pomeriggio dovono arrivare al portone. Per martedì sera, alle 8, l'associazione «Impegno sociale» ha organizzato una fiaccolata dei residenti «per denunciare il degrado e l'insicurezza - spiega il presidente Felice Romanazzi - Abbiamo invitato a partecipare anche le istituzioni. Speriamo che partecipino». Ieri la giunta comunale ha approvato il progetto-pilota «scatola rosa» varato nei mesi scorsi con un protocollo d'intesa firmato da governo, sindaco di Roma e Fondazione Ania (che pagherà i conti dell'operazione). «Sulle vetture di mille donne - spiega l'assessore comunale alle Politiche sociali, Sveva Belviso - sarà montato un rilevatore satellitare che potrà essere azionato in caso di pericolo, dall'aggressione alla semplice emergenza per un guasto meccanico». «Il trasmettitore - aggiunge il collega ai Lavori pubblici, Sergio Marchi - si attiva con un telecomando, quello che si usa per aprire e chiudere l'auto. Quando si accende, nelle sale operatiove di carabinieri e polizia si attiva il segnale che fornisce posizione e targa del mezzo. Le mille scatole saranno distribuite nei Muncipi capitolini in numero proporzionale al numero dei residenti: da un minimo di 35 a un massimo di 65. A giorni avverrà la pubblicazione del bando. Per avere la scatola rosa - prosegue Marchi - bisogna rispondere a un questionario: dire il proprio lavoro, gli orari, in che zona di vive e altro. Si stilerà una graduatoria, in base alla quale saranno assegnate le mille scatole rosa».