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La svolta elettorale di Marrazzo

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Propriocosì. Rimarranno delusi quelli che si aspettano scontri epici e, quando ci sarà lo sfidante del Pdl, duelli all'ombra del palazzone di via Colombo. Marrazzo lo sta dicendo dovunque: «Penso a governare». Non solo. Ormai sono giorni che usa la stessa frase: «Le piscine non sono né di centrodestra né di centrosinistra», ha detto ieri alla presentazione delle strutture per i Mondiali. «Le autostrade non sono né di destra né di sinistra», aveva ripetuto giorni fa di fronte agli imprenditori di Confcommercio. Stessi toni su riforme e rifiuti. Dunque di campagna elettorale all'ultimo sangue ce ne sarà ben poca. Ma c'è qualcosa di più. Da mesi il presidente della Regione tende la mano al sindaco di Roma. L'ultima proprio sui rifiuti: «Alemanno era preoccupato di rimanere, come ha detto in alcune occasioni, con il cerino in mano: non ci rimarrà» ha assicurato ieri. Una svolta verso un'inedita concordia, dunque, proposta anche all'esecutivo dai tempi di quel «sono il commissario alla Sanità del suo governo» detto al premier Berlusconi. E se Marrazzo abbandona lo scontro politico e inaugura una campagna elettorale sui generis, anche il sindaco Alemanno non si tira indietro. Tra i due non c'è mai stata polemica, nonostante le bufere (specialmente su sicurezza e sanità) che hanno contrapposto gli schieramenti. Si tratterà di un vero e proprio asse? A conti fatti conviene a tutti e due.

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