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Mercati, il piano del Comune

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Apertura pomeridiana e più banchi per vincere la crisi dei consumi

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Inquesto modo si rilancerà la rete mercatale a Roma e si cercherà di far fronte al calo degli affari che in alcuni tra i mercati più importanti, ad esempio Testaccio, Andrea Doria, Ponte Milvio, è arrivato a sfiorare il 30% in un anno. L'assessore al Commercio Davide Bordoni parla di settembre come mese della scelta sul fronte orario pomeridiano dei mercati. Ma si affretta ad aggiungere: «Dovremmo essere in grado allo stesso tempo di aumentare il numero degli spazi all'interno delle aree, come ci hanno richiesto gli operatori». Tradotto: più banchi dove fare la spesa, ma chiusure posticipate alla sera. Dell'apertura pomeridiana dei mercati se ne parla ormai da tempo, ma appena annunciata sono iniziate anche le resistenze di parte della categoria per la quale si «impone» un cambiamento che è prima di tutto culturale. A dicembre 2008 l'annuncio di Walter Papetti, presidente del coordinamento Ags (autogestione) dell'Anva-Confesercenti: 40 strutture in autogestione sono pronte da subito a prolungare l'orario di apertura. Poi il dietrofront che non è mai stato spiegato apertamente, ma che lascia sottintendere il malcontento degli altri mercati la cui pulizia, tra l'altro, è legata all'operato dell'Ama e quindi ad un maggiore investimento di forze e mezzi di lavoro dell'azienda. Oggi, però, è lo stesso Bordoni a non nascondere che il prolungamento dell'orario è necessario per venire incontro ai cambiamenti sociali e alla crisi del settore. Si inizierà, comunque, in modo graduale. Tre volte alla settimana dalla mattina fino alle 6-7 di sera, osservando bene l'evolversi della situazione.

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