Prezzi di partenza gonfiati e cartellini taroccati, attenti ai furbi
Saldi,la truffa è servita. Come ogni volta che partono ufficialmente le vendite di fine stagione, ci sono commercianti disonesti che fanno risultare saldo un prezzo che in realtà non lo è oppure, tra i metodi più diffusi, alzano il prezzo iniziale del capo per far sembrare uno sconto molto più alto di quello applicato veramente. Questo giornale denuncia il fenomeno ormai da qualche anno. Accorgersi del trucco non è difficile, basta munirsi di macchina fotografica e qualche giorno prima dei saldi fotografare i capi con i relativi prezzi esposti. Ci si accorgerà che in pieno centro storico e da parte anche di negozi rinomati, una volta iniziati i saldi quel prezzo di partenza non esiste più perché è stato arrotondato al rialzo. La truffa è stata documentata ieri anche dall'associazione Euroconsumatori che riporta sul suo sito Internet la storia di un consumatore, che racconta d'aver atteso le svendite di fine stagione per acquistare un paio di pantaloni il cui prezzo originale era di 170 euro. Tornato ieri ha scoperto che la riduzione del 50% del prezzo era stata fatta su una cifra iniziale di vendita diversa: 190 euro. Il malcapitato, prima di denunciare pubblicamente l'accaduto, si è munito di foto del cartellino del prodotto prima dei saldi. Ma i modi per raggirare i consumatori sono anche altri. Ad esempio cambiando totalmente le vetrine dei negozi all'avvio ufficiale delle svendite e facendo letteralmente scomparire, creando confusione nel cliente, i capi che fino ad uno-due giorni prima erano esposti in vetrina. Se si chiede al negoziante di turno «dove è finita quella giacca, quel jeans o quella camicia che c'era prima», la risposta più frequente è «non è merce in saldo», oppure «ricorda male, non abbiamo sostituito niente». Ancora, c'è chi pubblicizza sconti oltre il 50%, ma si «dimentica» di riempire i cartellini con il prezzo di vendita iniziale. Così c'è solo quello finale e la percentuale di sconto, ma il consumatore non conosce il prezzo di partenza. Ci sono poi i casi di «tre per due» inesistenti, merce in vendita a prezzo scontato accanto a quella non in saldo, prezzi non esposti di capi genericamente accorpati come «merce in saldo». Facile cadere nella «trappola» se non si tengono a mente importanti consigli come quello di acquistare possibilmente dai negozianti di fiducia e diffidare di chi non espone prezzi e cartellini, ricordando che tutta la merce in saldo si può cambiare se difettosa e che carte di credito e bancomat non si possono rifiutare se il loro uso è pubblicizzato all'interno o all'esterno del negozio. Dam. Ver.