Più spazzini e cassonetti Il nuovo corso dell'Ama
Un nuovo sistema di pulizia della città attivo sette giorni su sette ventiquattr'ore su ventiquattro, l'arrivo di 720 nuovi mezzi, l'aumento della forza lavoro e un piano di risanamento finanziario, sono i cardini della piattaforma strategica su cui è impegnato il gruppo dirigente dell'Ama. L'hanno chiamato «Ama al lavoro», e non potrebbe essere altrimenti visto l'ambizioso piano industriale predisposto dalla municipalizzata d'intesa con l'amministrazione comunale attraverso cui l'Azienda intende dotare Roma di un servizio all'altezza delle grandi capitale europee. A distanza dunque di sei mesi dall'insediamento del nuovo management, Ama traccia gli obiettivi da raggiungere nell'ambito del nuovo contratto di servizio stipulato con il Comune di Roma e razionalizza al tempo stesso la catena di comando del gruppo incorporando tre società operative e dismettendo la partecipazione in Ama International. Fabio De Lillo, assessore all'ambiente, spiega il nuovo piano e annuncia: «Entro l'inizio del prossimo anno Roma si doterà di un nuovo modello di pulizia già avviato in sette Municipi». Secondo il nuovo sistema infatti la città verrà suddivisa in 400 aree, ognuna con propri mezzi e proprio personale. In ciascuna area nascerà così una sorta di «Ama di quartiere» che si configura come un centro autonomo. Altro tassello strategico sarà la pulizia quotidiana delle strade e dei marciapiedi, che prevede, oltre alla raccolta dei rifiuti, anche lo spazzamento e il lavaggio. Per raggiungere questi target l'azienda ha dato avvio a un piano di assunzioni per 544 nuovi addetti e l'efficientamento del proprio parco mezzi con l'arrivo di 720 nuovi veicoli. Sempre in un'ottica di razionalizzazione degli interventi, l'Ama ha creato una banca dati e una mappa web con tutte le discariche abusive (ben 642) di cui ne ha già bonificate 142. Sotto il profilo finanziario, si è dovuto mettere mano a un radicale piano di risanamento che sta dando i primi frutti, senza aumentare la tariffa sui rifiuti a carico dei cittadini. L'Ama si è così concentrata sulla gestione dei crediti, tese al recupero di fatture già emesse per circa 200 milioni di euro a carico di utenze domestiche e grandi utenti. Saranno inviate oltre 300 mila raccomandate e cartelle esattoriali, si ridurrà l'evasione tributaria per 15 milioni di euro, saranno cartolarizzati con le banche crediti per circa 50 milioni e avviati addebiti per condoni edilizi del 2003 per 25 milioni. Attraverso questo «paniere» di strumenti e la ristrutturazione del debito finanziario pregresso (550 milioni di euro), l'Ama punta al pareggio di bilancio già da quest'anno, rispetto al deficit di 256 milioni dell'esercizio 2008. Per quanto riguarda la nuova discarica che dovrebbe definitivamente sostituire quella di Malagrotta arrivata al collasso, il sindaco Alemanno ha dichiarato: «Escludiamo l'ipotesi di costruire una nuova discarica di proprietà dell'Ama a Monte dell'Ortaccio, perché non possiamo prendere in giro i cittadini che da anni aspettano la chiusura di Malagrotta, dicendo loro che ne apriamo un'altra a fianco. La Regione ci deve venire incontro per individuare un'area dove costruire la nuova discarica, in linea con le norme europee, quindi da utilizzare in via transitoria e affiancata da un impianto di smaltimento. Non si può chiedere al Comune di Roma di smaltire da solo i rifiuti di 2.850.000 residenti e 400mila pendolari». Alemanno ha poi annunciato che «la settimana prossima avremo una riunione con la Regione per decidere insieme dove collocare i nuovi impianti e che tipo di impianti fare». Sempre in tema di smaltimento di rifiuti, l'ad di Ama, Franco Panzironi, ha confermato l'interesse dell'azienda per rilevare gli impianti e l'attività del Consorzio Gaia in crisi.