Sicurezza, la protesta dei vigili
Roma sguarnita per il G8 dell'Aquila. Un evento a cui la Capitale rischia di arrivare con un basso livello di sicurezza urbana. Almeno sul fronte della Polizia Municipale. «Noi faremo il massimo come sempre – assicura Marco D'Emilia, della Funzione Pubblica Cgil – Ma la carenza di personale e mezzi è ormai cronica. E l'amministrazione ne è pienamente a conoscenza. In più un contingente di vigili romani partirà per l'Abruzzo». A Roma, dove già si prevedono manifestazioni di protesta per «l'accoglienza» dei capi di Stato tra il 7 e l'8 luglio, i problemi sono sempre gli stessi: le volanti senza benzina, gli uomini senza divise adatte, i motociclisti che non possono usare i mezzi di servizio per mancanza di caschi. «Ad oggi siamo in 6.300 – continua D'Emilia – Lo stesso numero degli anni '90, ma con una serie di competenze quadruplicate». L'ultimo concorso per vigili urbani non è servito a integrare il personale. Il Comune si è impegnato ad assumere 200 idonei entro il 2009 e a esaurire la graduatoria nell'arco della valenza giuridica del concorso. «È da quel giorno che siamo in attesa di essere convocati per sapere del nostro destino – spiega Costanzo Mazzocca, uno degli idonei – L'assessore Cavallari il 12 maggio ci ha dato per certa la chiamata pre-estiva». Di quella promessa restano solo 11 contro-raccomandate spedite ad altrettante persone, i primi della graduatoria, che rinviano la firma dell'assunzione al 13 luglio. «Credo ormai che il primo contingente – ipotizza D'Emilia – firmerà dopo l'estate. Tra l'invio delle lettere e il corso di formazione il G8 sarà finito da tempo». Il problema, spiegano i vigili, è che il progetto di sicurezza organica non riesce a decollare. «L'armamento senza un piano più ampio è solo uno specchietto per le allodole. Noi abbiamo firmato quell'accordo. Ma la pistola non è funzionale al servizio. Pensare che la sicurezza si faccia con le armi vuol dire banalizzare il problema».