«Buon viaggio papà».
Undiscorso breve il suo, pieno di commozione, in una chiesa strapiena di gente del cinema, da Pupi Avati a Aurelio De Laurentiis, e ovviamente dei parenti dello storico del cinema morto a 92 anni, dai figli Luca e Silvia al genero Christian De Sica e ai molti nipoti. In chiesa anche Veltroni con una delle figlie. Tanti i ringraziamenti di Carlo Verdone (perfino ad Alina, Tatiana e Giovanni i bravi infermieri della clinica romana dove era ricoverato il padre) e poi il ricordo puntuale di una figura paterna che «non ha voluto disturbare nessuno mai. Neppure in questo suo ultimo viaggio» e che invece «ha mostrato tutta la sua grandezza nella malattia». Ma del padre Mario Verdone, omaggiato sull'altare da un rappresentante dell'Anpi (Associazione nzionale partigiani italiani) e da un contradarolo della Selva (la contrada del padre di origine senesi), Carlo ha ricordato la sua umanità e la sua visione di un mondo: conta la dignità non i soldi. «A mio figlio Paolo aveva detto: "non importa se vedrò il tuo nome sul giornale, né voglio che tu faccia i soldi. Quello che per me conta è che tu capisca il valore della dignità". Così, dopo questo discorso Paolo era tornato dal nonno mostrando con orgoglio un bel 30 a un esame all'università. Anche per questo - ha detto Verdone - ti ringrazio papà: sei stato un grande educatore».