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Spari fuori dal market, arrestati tre rapinatori

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Tre rapinatori che avevano da poco effettauto un colpo, il secondo in pochi giorni, nel supermercato di via della Massimilla, a Ponte Galeria, sono stati arrestati da carabinieri e polizia dopo una colluttazione e l'esplosione, da parte dei banditi, di alcuni colpi d'arma da fuoco. I tre dopo aver rapinato il supermercato si sono trovati di fronte un carabiniere e un poliziotto, liberi dal servizio, che hanno cercato di bloccarli. Ne è nata una colluttazione durante la quale i tre rapinatori hanno sparato contro le forze dell'ordine. I tre sono stati poi arrestati. Erano le 19 circa quando il maresciallo dei carabinieri della Stazione Ponte Galeria e un sovrintendente della polizia, disarmati e liberi dal servizio, hanno notato i due su un motorino che dopo aver sostato vicino all'ingresso del supermercato SuperElite in via Della Massimilla, si erano nascosti dietro un furgone parcheggiato poco distante. Il maresciallo, notato un uomo uscire dal supermercato con il casco indosso e la pistola in pugno, gli è andato incontro e, dopo essersi qualificato, gli ha intimato di fermarsi. Il rapinatore gli ha puntato contro la pistola dicendo che se si fosse avvicinato gli avrebbe sparato, cose che ha fatto un attimo dopo: ha premuto il grilletto tre volte. Per fortuna i proiettili erano a salve. Il militare si è avventato contro di lui immobilizzandolo. Nel frattempo sul posto è arrivata una volante del Commissariato Aurelio inseguendo l'altro rapinatore che si era allontanto proprio mentre il suo complice e il maresciallo si affrontavano. I poliziotti lo hanno bloccato in un campo agricolo, nascosto nella vegetazione. Mentre i due malviventi venivano portati nella caserma di Ponte Galeria, carabinieri e poliziotti hanno eseguito una decina di perquisizioni domiciliari su tutta Roma arrestando per favoreggiamento e detenzione di droga una romana di 30 anni, responsabile di aver nascosto nel suo appartamento 40 grammi di hashish, un bilancino di precisione e dei documenti d'identità contraffatti. Le indagini proseguono per scoprire se i deu siano responsabili di altri colpi.

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