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«Facce nuove e dialogo coi cittadini per far vincere il Pd»

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.Per tornare a governare Roma deve mettere in campo una piattaforma programmatica, anche con gli alleati, per dare risposte ai problemi più sentiti dai cittadini». Patrizia Prestipino, assessore provinciale a Turismo, Sport e Politiche giovanili, già presidente del XII Municipio, analizza i risultati dei ballottaggi e ha una certezza: «Il Pd dove va unito vince. Dove si presenta diviso perde: penso a Guidonia, Anguillara e Segni. E ripeto, il rapporto diretto con gli elettori prima di tutto». Raccomanda un rapporto stretto coi cittadini. Ma non è sempre stato un punto di forza della sinistra? «Certo. È quando ce lo dimentichiamo che veniamo penalizzati. Bisogna riconoscere che il centrodestra sta imparando a dialogare col territorio. Nella Capitale questo approccio il Pd non lo ha perso. Nelle ultime Europee il Pd romano ha retto bene, con un 32% che è segno di una campagna elettorale fatta prevalentemente sul territorio. Una campagna porta a porta come si faceva un tempo. E poi servono figure giovani». Pensa ad un «effetto Serracchiani» anche a Roma? «Per figure giovani non mi riferisco solo all'età. Ma penso soprattutto a volti nuovi, che non siano logorati dalla politica. Non consumati da vecchie logiche. La vittoria di Zingaretti l'anno scorso in Provincia va letta proprio in questo senso: i cittadini lo hanno premiato perché hanno visto in lui una figura emergente». È la figura che potrebbe guidare il Pd come alternativa credibile ad Alemanno alle prossime comunali nel 2013? «È prematuro parlare di nomi. Prima bisogna fare i programmi. Il partito deve ascoltare il territorio, parlare con i cittadini. Partendo dai circoli, dai Municipi. Poi andrà fatta una sintesi da cui esca un programma che affronti le esigenze della città: sicurezza, scuole, viabilità e ambiente. Un piano da concordare anche con gli alleati». Quali alleati? «Penso a tutte le forze dell'opposizione. Italia dei Valori, Udc e quello che resta della Sinistra. In Provincia governiamo con una coalizione ampia che prende decisioni senza lacerarsi. Le intese vanno fatte sui programmi». Pensa che le soluzioni date in passato su alcuni temi siano ancora buone? I cittadini chiedono più sicurezza e sembrano premiare le ricette del centrodestra... «Non mi pare che Roma sia una città più sicura. Dopo mesi di assenza ho visto tornare le prostitute per le strade. Quando si danno risposte immediate a problemi immediati gli effetti poi nel lungo periodo si esauriscono. Questa amministrazione comunale dà risposte tampone e la situazione non è migliorata. Noi abbiamo sbagliato in passato a fare finta che il problema sicurezza non esistesse. Dobbiamo dare delle risposte. Ma devono appartenere alla nostra cultura. Ci voglio i controlli ma anche quella rete solidale per favorire l'integrazione. Strategie di ampio respiro. Nel complesso c'è stato un peggioramento nella gestione della città. E poi lo ripeto, per risolvere i problemi dobbiamo ascoltare prima di tutto i cittadini. Ad esempio, domani pomeriggio (oggi, ndr) al Torrino, faremo un'assemblea sul decoro e sulla sicurezza assieme ai residenti e ai comitati».

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