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"Per noi residenti sarà peggio di prima"

Discoteca

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Se ne fregano delle discoteche virtuose. «Se i locali col bollino blu potranno restare aperti anche fino alle 5 del mattino, e forse anche più con la mezz'ora di somministrazioni di sola acqua, per noi non cambierà nulla, anzi forse staremo anche peggio» dice Andrea Mocciaro, presidente del cdq Ostiense, uno dei quartieri caldi della vita notturna, che commenta così, con i tre fogli del protocollo d'intesa alla mano, il provvedimento sulla «movida sicura» siglato dal Comune con Confesercenti e Silb-Confcommercio. Per Mocciaro l'accordo è servito solo a «prolungare l'orario dei locali che rendono invivibile il territorio ai residenti» allungando di «un'ora», dalle 4 alla 5, l'apertura di discoteche e locali di pubblico spettacolo. Il «premio ai virtuosi», è per Mocciaro «un'ulteriore deroga» che aumenterà, anziché diminuire, il rischio di bivacchi e schiamazzi sotto le finestre. E innescherà «la corsa ad essere meritevoli» (anche perché basta poco, per Mocciaro), «e così presto saremo sommersi di locali aperti fino alle 5 del mattino». Un timore condiviso anche da Dina Nascetti, presidente del comitato Vivere Trastevere. «Nonostante siano solo due le discoteche, siamo preoccupatissimi - dice - perché sappiamo che anche gli altri locali aspirano ad una maggiore elasticità». Nascetti si chiede «dove stia la proclamata discontinuità con l'operato della precedente giunta» ed invita il sindaco ad «essere lungimirante e coraggioso» altrimenti «Roma continuerà ad essere in cima al gradimento dei turisti solamente perché si è sparsa la voce che qui si può fare quel che si vuole» continua Nascetti, anche «danneggiare la salute dei malati con manifestazioni estive nei pressi di un ospedale come il Fatebenefratelli all'Isola Tiberina», per cui il comitato Vivere Trastevere ha organizzato una protesta a Ponte Sisto giovedì prossimo. Malumori. E dubbi sui destinatari del provvedimento, per esempio. «Chi sono i locali di pubblico spettacolo?» si chiedono i residenti, «basterà suonare una chitarra perché pub e birrerie col "bollino blu" possano restare aperti a lungo?». «Mi auguro che il Comune abbia una mappa precisa di quello che è andato a derogare» dice Viviana Di Capua presidente dell'Associazione abitanti centro storico, per la quale il problema è «quello dei controlli e della certezza dei controlli» perché non bastano gli «impegni dei gestori» che restano solo «promesse», ma servono «certezze». I residenti si sentono esclusi. «Nessuno ci ha interpellato, al tavolo si è seduto soltanto chi lavora sul territorio ma non chi ci vive» riprende la parola Mocciaro che si dichiara amareggiato: «è stato vanificato il confronto con municipi e realtà territoriali avviato nei giorni scorsi dall'assessore al Commercio Bordoni».

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