Pranzo all'una e cena alle otto, pasti all'ora giusta anche al San Camillo
Adanticiparlo è stato il dott. Luigi Macchitella, direttore generale dell'azienda ospedaliera in questione, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'indagine sulla "customer satisfaction" realizzata su un campione di ex pazienti. Scopo della ricerca, affidata a due ricercatori, quello di «valutare gli impegni assunti dall'azienda nei confronti dei cittadini e dichiarati nella carta dei servizi 2008» e «definire nuovi standard per la carta dei servizi 2009». In pratica l'azienda si è messa sotto esame. A giudicarla un campione di 530 "dimessi". Gli intervistati rispondevano alle domande esprimendo un grado di soddisfazione da 0 a 1 rispetto alle domande. Inoltre nella ricerca è stato stabilito anche il valore soglia, capace di discriminare il grado di qualità per un'azienda ospedaliera di eccellenza, pari a 0,75. Quindi una risposta di 0,60 è stata ritenuta, nell'elaborazione, come negativa. Nonostante ciò il risultato è stato decisamente positivo. Un giudizio estremamente positivo, pari a 0,94 è stato espresso sulla «premura degli infermieri» e sull'«attenzione dei medici», 0.96. Neo della struttura il settore della ristorazione. 0,66 il valore attribuito all'item «il cibo era gradevole»; 0,73 il valore attribuito alla domanda «la cottura dei cibi era adeguata». E per fare in modo che tale insoddisfazione "cambi rotta" il direttore generale, Luigi Macchitella, ha spiegato che a settembre incontrerà la ditta che gestisce il settore della ristorazione per cercare di migliorare la situazione. «Ci sono dei momenti in cui la ristorazione non risponde alle esigenze - ha detto -. Vogliamo migliorare questo aspetto e raggiungere inoltre uno dei nostri obiettivi, la regolazione degli orari. In ospedale quando ci si ricovera si subisce un'alterazione perché si mangia alle 12 e alle 17.30. Vorremmo fare in modo che i pasti venissero serviti negli orari "normali", quindi alle 13 e alle 20».