Negozi, via ai saldi taroccati Iniziati sconti fino al 30%
Sarà difficile far capire ai romani che sabato 4 luglio iniziano i saldi di fine stagione. Perché in tutta Roma, nei negozi al dettaglio come nei centri commerciali, è già un tripudio di sconti, promozioni, offerte speciali che di diverso dai saldi hanno solo il nome. Così basta fare una passeggiata in pieno centro per leggere sulle vetrine dei negozi «promozione su tutta la merce», «sconti speciali», «offerte», «prezzi in ribasso», o andare in un centro commerciale (per esempio la Romanina) per vedere che su 10 negozi di abbigliamento 8 promuovono sconti tra il 10 e il 30%. Per non parlare di chi, in barba a legge e regolamenti vari, i saldi li ha già iniziati invitando i clienti, per posta o con sms, nei propri negozi per acquistare in tranquillità senza file ai camerini o alla cassa capi di stagione a prezzi di saldo. Fatto, questo, che accade ormai da anni e che viene puntualmente denunciato da questo giornale. I romani, dunque, già da qualche tempo hanno la possibilità di fare shopping in tantissimi negozi che reclamizzano sconti di ogni genere per combattere la crisi. Basta infatti non usare mai la parola «saldi» e l'escamotage per sfuggire alle sanzioni è servito. Ma allora i saldi a cosa servono? «Servono se attorno a questi si crea l'evento – risponde Valter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma e Lazio – ed è quello che come associazione chiediamo da tempo al Comune. Sul fatto però che in un certo senso i saldi sono già iniziati è vero, ma del resto con la crisi che c'è in giro non si può fare altro che scontare la merce». Difende i saldi anche Roberto Polidori, presidente della Federabbigliamento-Confcommercio, che però già da qualche tempo ha aperto alla possibilità di abolirli solo se il provvedimento dovesse riguardare tutta l'Italia. Contrarie, invece, entrambe le associazioni sull'anticipo avvenuto con legge regionale della data di inizio saldi, che non «permette» decisamente più di chiamarli saldi di fine stagione.