Casilino, ancora un raid al bar dei bengalesi
L'altrasera, intorno alle 23, un gruppo di persone armate di bastoni ha fatto irruzione in un bar gestito da un bengalese in via Casilina, all'altezza di via Zenodossio, alla periferia sud della Capitale. Dopo essere entrati hanno cominciata a distruggere sedie e tavoli del bar mandando in frantumi anche la vetrina. Subito dopo sono scappati facendo perdere le loro tracce. Il proprietario dell'esercizio commerciale ha riferito ai carabinieri della stazione Tor Pignattara che durante il raid gli assalitori non hanno urlato frasi di stampo razzista. Nel marzo scorso era già stato vittima di un'aggressione il cittadino bengalese proprietario del bar. Tre mesi fa lo straniero fu malmenato da alcuni avventori che non volevano pagare quanto consumato. I carabinieri della compagnia Casilino, guidati dal maggiore Paolo Unali, hanno ascoltato a lungo l'uomo ricostruendo con lui quanto avvenuto l'altra sera. Secondo il racconto fornito, gli aggressori si sarebbero «limitati» a chiedergli di restare fuori dal bar mentre loro mettevano in atto il raid. Gli uomini dell'Arma non escludono che quanto avvenuto possa essere legato all'attività commerciale del bengalese anche se non viene tralasciata alcuna pista investigativa. I carabinieri stanno anche appurando se ci siano stati problemi in passato con qualche abitante della zona, dovuti, ad esempio, a schiamazzi che nelle ore notturne potrebbero aver infastidito qualcuno. I militari stanno cercando eventuali testimoni e hanno ascoltato il gestore che, al momento del fatto, era da solo nel locale. Ma l'uomo pare non abbia riconosciuto negli autori del raid nessuno degli avventori di marzo. Lo scorso 20 febbraio un altro bengalese aveva denunciato di essere stato aggredito da due ragazzi italiani. Anche quest'episodio era avvenuto in via Casilina, angolo via Angelo Berardi. Lo straniero aveva raccontato agli agenti della polizia di Stato che era in compagnia di due suoi amici connazionali alla fermata dell'autobus 105 quando erano stati avvicinati da due italiani che, dopo averli insultati, li hanno aggrediti. Due stranieri sono riusciti a fuggire mentre lui era stato raggiunto e picchiato. Medicato al Vannini, era stato giudicato guaribile in 5 giorni. «A prescindere da quale sia la motivazione della devastazione che è stata perpetrata contro il bar frequentato da immigrati bengalesi, questo rimane un atto grave che deve trovare una pronta risposta da parte delle Istituzioni. Mi auguro che gli inquirenti riescano a trovare presto i responsabili per assicurarli alla giustizia, perché nessuno e per nessun motivo si deve permettere di inquinare la vita cittadina con questi atti di violenza e di intolleranza», ha commentato il sindaco Alemanno. «L'irruzione in un locale nei pressi di via Casilina, gestito da un cittadino di origine bengalese, ci costringe a una riflessione sul modello di convivenza di questa città. Che tale atto sia di matrice razzista o meno, a essere in discussione è il livello di sicurezza generale. Non è tollerabile che un gruppo di persone armate di bastoni possa impunemente compiere raid di questo tipo. Mi auguro che le forze dell'ordine possano fare rapidamente chiarezza su una vicenda davvero preoccupante», ha detto invece il governatore Marrazzo.