Vogliono licenziarla e la badante svaligia casa
{{IMG_SX}}I suoi datori di lavoro volevano licenziarla e lei ha rubato oggetti preziosi e carte di credito per 300 mila euro. Sotto accusa una badante italiana di 48 anni. Vittima una nobildonna ottantenne, residente a Collina Fleming, che non sapeva di avere accanto a sé un'insospettabile (presunta) ladra. La signora C.A. lavorava come badante da oltre cinque anni. Faceva mezza giornata e poi tornava a casa, sulla Cassia, in via Grottarossa, dove fino a poco tempo fa viveva con la figlia. Dieci anni fa era rimasta coinvolta in un'altra brutta storia, simile a questa. Però nessuno era andato a guardare nel suo passato. Nessuno sospettava. Quindi, quando l'anziana nobildonna aveva avuto bisogno di una badante il nome di C.A. era finito nel passaparola delle persone giuste, di cui potersi fidare. E la badante era stata assunta, con il benestare delle due figlie dell'anziana. Poi le cose sono cambiate. La badante stava per essere mandata via. Lei ai poliziotti ha detto di essere stata vittima di un'ingiustizia, sarebbe stata lei a sentirsi tradita. Aveva saputo che le figlie volevano assumere due badanti straniere. In casa sua gli investigatori del commissariato Ponte Milvio, diretto da Riccardo Buonocore, hanno trovato le tracce di furti, anche di un certo valore. Le indagini partono il 22 maggio, quando si presentano in commissariato le figlie della nobildonna. Fanno la lista delle cose che mancano in casa: un dipinto a olio su legno raffigurante la predica del pastore, opera originale dell'artista William Hogart (Londra 1697/1764), una foto con la firma autografa di Emanuele Filiberto di Savoia, varie stampe e litografie d'epoca, strumenti musicali e altri oggetti preziosi. Totale: circa 300 mila euro. Le figlie dicono anche che leggendo l'estratto delle spese della madre pagate con la sua carta di credito, risultano acquisti mai avvenuti, o almeno mai fatti dall'anziana. È un indizio. Il ladro potrebbe aver commesso l'errore di sentirsi troppo sicuro di sé, lasciando tracce decisive. E così è stato. Il tassello mancante per chiudere il mosaico di indizi contro la badante può saltare fuori da una perquisizione a casa sua, a Grottarossa. I poliziotti di Ponte Milvio l'hanno fatta l'altra sera, all'improvviso. E hanno trovato quello che era scritto nella nota spese della carta di credito: un televisore Llcd Samsung 37 pollici, un telefono cellulare Motorola V60, un orologio da polso Hamilton, un altro da donna, piccoli elettrodomestici e varie borse in pelle. Totale: 40 mila euro. I poliziotti hanno trovato anche dell'altro: alcune ricevute del banco dei pegni. Il sospetto è che la badante abbia impegnato alcuni oggetti rubati in cambio di denaro contante. Mentre per quanto riguarda le opere d'arte, la polizia sospetta che la badante fosse alla ricerca di un ricettatore. Le indagini continuano.