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Se a 80 anni le notificano lo sfratto

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Nonsignifica solo il dramma di non avere un tetto sulla testa e di vivere, anche per anni, in alloggi di fortuna. Emergenza casa vuol dire anche ritrovarsi nell'incubo di dover lasciare il proprio appartamento, con una pensione non sufficiente e con un'età che non consente più sacrifici così grandi. È il caso di Angela, 80 anni, da un quarto di secolo vive in un appartamento dell'assicurazione Società cauzioni, venduta nel 2007 a un'altra società. Lo sfratto, o il mancato rinnovo del contratto di locazione, in questi casi è pressoché scontato. Così, Angela, vedova ottantenne, mille euro di pensione e 600 di affitto, si ritrova a dover affrontare una battaglia durissima, prima fra tutti quella psicologica di ritrovarsi non solo senza casa, ma senza «quella» casa. Una «banalità» per molti forse, ma un dramma profondo per gli anziani. Il caso di Angela, purtroppo non è raro. Anzi, sono centinaia le persone, spesso anziane, che vivono nelle case una volta appartenute ad enti pubblici e poi dismesse, acquistate così da nuovi proprietari che, giustamente, mettono a reddito gli investimenti. Una sacorsanta regola del libero mercato. A questa però occorre affiancare una risposta concreta da parte delle amministrazioni, non solo per arginare i numeri dell'emergenza abitativa, che a Roma interessa circa 30 mila famiglie, ma anche per evitare che chi ha una casa e rientra nelle fasce deboli, non la perda. Altrimenti i numeri dell'emergenza sono destinati a una crescita senza ritorno. Sus. Nov.

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