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Don Ruggero finisce alla sbarra: "Abusò di minori"

Chiesa dei Santi Martiri di Salva Candida

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Decine e decine di ragazzi a manifestare l'affetto nei confronti di don Ruggero. Maggiorenni e minorenni si sono voluti presentare in Tribunale per esprimere solidarietà al sacerdote accusato di aver abusato di bambini negli ultimi dieci anni. Accanto a loro, anche i ragazzini che invece hanno puntato il dito contro l'uomo di 56 anni facendolo finire dietro le sbarre con la terribile accusa di aver abusato di minorenni nell'oratorio della parrocchia Natività di Maria Santissima, a Selva Candida, e nei campeggi estivi. È infatti iniziato ieri il processo nei confronti di don Ruggero C. davanti ai giudici della sesta sezione del Tribunale, che stanno seguendo il rito immediato per giudicare l'imputato. La prima udienza, oltre alla presenza di numerosi giovani in aula, è stata caratterizzata anche dalla mancata costituzione di parte civile del Campidoglio, che ha fatto scoppiare una polemica dentro e fuori l'aula di giustizia. Polemica che è stata poi smorzata dallo stesso sindaco Gianni Alemanno, che ha rimosso la dirigente che, secondo il primo cittadino, ha sbagliato non inoltrando la richiesta e non firmando un provvedimento che impegnava il sindaco, disponendo di rinnovare ai giudici la costituzione di parte civile: sarà la prima volta nella storia del Comune in un processo per abusi su minori. «Don Ruggero ti vogliamo bene», era scritto su alcune magliette che decine di ragazzi volevano indossare in aula, ma gli è stato impedito dalle forze dell'ordine, che hanno anche bloccato l'ingresso in udienza ad alcuni giovani minorenni. L'imputato, che è ancora detenuto nel carcere di Regina Coeli in seguito a una consulenza che ha giudicato le condizioni di salute del sacerdote compatibili con il regime carcerario, è stato arrestato lo scorso 30 giugno, a distanza di pochi giorni dalla sua partenza per Sidney, dove si svolgeva la Giornata Mondiale della Gioventù. All'attenzione del pm Francesco Scavo, le accuse rivolte al sacerdote da sette ragazzi, all'epoca dei fatti minorenni, che sarebbero stati costretti «a compiere e/o subire - si legge sul capo d'imputazione - gli atti sessuali in cambio di denaro e di altra utilità, in genere capi d'abbigliamento». La Corte, prima di iniziare il processo che poi è stato rinviato al prossimo 7 luglio, ha dunque accolto la costituzione di parte civile dell'associazione «Caramella buona» e di Mario Staderini, dei Radicali Italiani.

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