Buste paga zero, la rabbia dei dipendenti comunali
Sonoinfatti decine i casi di persone che, avendo chiesto più di un prestito, si ritrovano in busta paga poche decine di euro, o addirittura nulla. A parlare oggi di una situazione più che complessa, e a chiedere al sindaco Alemanno regole certe e trasparenza sono l'associazione Urbe Capitolium, l'Arvu e Hermes, insieme raccolgono migliaia di iscritti. «Il settore prestiti va rivisto e modificato - sostiene Antonella Verderame, vice presidente dell'Arvu - è inaccettabile che mentre il mercato europeo ha abbassato il tasso di interesse, l'Ipa l'ha aumentato, non è assistenza portare i dipendenti comunali a stipendio zero o a meno di 200 euro. È una situazione che può portare i dipendenti a ricorrere all'usura. Anche un vigile urbano ha tentato il suicidio per questa situazione, alla fonte però ci sono gli stipendi d'oro che l'Ipa, con i soldi di dipendenti elargisce ai vertici. Per questo lanciamo un appello al sindaco al fine di ristabilire regole e trasparenza». Stessa richiesta dell'Associazione Urbe Capitolium che chiede il rinnovo di tutte le cariche e di «indire elezioni - spiega Crescenzo Di Lella - i dipendenti capitolini vogliono partecipare alla vita dell'istituto e contestano gli stipendi d'ora dati epr oltre venti anni ai vertici dell'istituto». La vicenda dei prestiti è dunque solo l'ultima drammatica goccia di una situazione che si trascina da almeno tre anni, da quando cioè si propose una modifica allo statuto che avrebbe di fatto «allungato la vita» ai consiglieri d'amministrazione. Una mdoifica che non venne ratificata da Veltroni e che ora sembrerebbe riproporsi ad Alemanno. «Chiediamo al sindaco il rispetto dello statuto che, all'articolo nove - precisa Luciano Andreoni, presidente di Hermes, l'associazione che conta oltre 1500 iscritti - prevede l'elezione dei membri del Cda dell'Ipa dopo un mese dall'insediamento del nuovo Consiglio comunale. Si tratta insomma del rispetto delle regole e occorre partire da qui per rilanciare una struttura importante per i dipendenti capitolini. Poi, magari, all'interno del Cda cambierà poco e gli stessi consiglieri in carica verranno rieletti ma è importante indire le elezioni per dare un messaggio chiaro e trasparente». Il nuovo assetto dell'Istituto, incominciato con la nomina del presidente, Massimo Nardi, dopo 22 anni, dovrà ora fare un salto di qualità e dare un messaggio diverso da quello seguito alla nuova presidenza, ovvero la nomina a direttore dell'Ipa di Enrico Fantauzzi, vale a dire lo stesso che ha guidato l'istituto come presidente per 22 anni. Il cambiamento insomma è solo a metà. Sus. Nov.