Comune, dipendenti a paga zero: è allarme
Il primo a lanciare l'allarme su quella che rischia di diventare una vera e propria piaga sociale è stato il presidente del Fondo Assistenza della Polizia municipale, Franco Cirulli, il 25 marzo, con una lettera aperta al sindaco Alemanno. Oggi a rinnovare l'appello sono associazioni e sindacati. Ci sono infatti decine di dipendenti comunali, e tra questi molti vigili urbani che, per gravi difficoltà economiche si ritrovano a prendere buste paga davvero irrisorie, in alcuni casi addirittura a importo zero. E cresce così il rischio usura. La causa ovviamente consiste negli stipendi bassi, la media è di 1.300 euro al mese, e nella crisi economica che si inizia a far sentire. E l'effetto è devastante. Il Campidoglio ha infatti diversi istituti di previdenza e assistenza, i più importanti sono l'Ipa e l'Inpdap. Istituti fondamentali non solo per i servizi che rendono ai circa 30 mila dipendenti capitolini ma anche per la possibilità, appunto di concedere prestiti. Il punto è proprio questo. «Quale presidente del Fondo di Assistenza della Polizia municipale - scrive Cirulli rivolgendosi al sindaco - mi corre l'obbligo di segnalare che molti appartenenti al Corpo, oberati di ritenute per prestiti elargiti da Finanziarie, Inpdap, Ipa, ricorrono al Fondi di assistenza per chiedere un aiuto economico. L'aumento dei mutui di casa, gravi problemi familiari e le suddette ritenute provocano gravi disagi economici ai lavoratori della Polizia municipale, come presumo a molti dipendenti comunali. La invito pertanto a voler applicare le leggi in materia, limitando le trattenute per prestiti ad un quinto dello stipendio al netto delle ritenute». Il problema, sarebbe proprio questo. La ripetuta concessione di prestiti, o la concessione di uno in presenza di altri, farebbe superare di gran lunga la soglia consentita dalla legge, vale a dire un quinto dello stipendio, «creando» così delle buste paga ridotte a poche decine di euro e aggravando in tal modo la difficoltà economica del soggetto. Per questo il presidente del Fondo Assistenza dei vigili urbani chiede «di sospendere le ritenute Ipa fino a che il dipendente non raggiunga i parametri previsti dalla legge». Un dramma sociale, innanzitutto, al quale sembra il Campidoglio non sappia rispondere nel modo più consono. Concedendo più prestiti si rendono di fatto «nulle» le buste paga, rischiando in tal modo di spingere molte persone ad indebitarsi sempre di più e dunque a cadere nella trappola dell'usura. Per questo motivo sono già decine le segnalazioni ad esempio di vigili urbani che vivono in condizioni disperate, alcuni addirittura costretti a dormire nelle auto di servizio, a chiedere aiuto ai colleghi e al fondo di assistenza interno per fare la spesa.